Province, Maroni: «Serve ente intermedio»

Così il governatore lombardo sulla legge Delrio che ha cancellato gli enti periferici. «I piccoli Comuni non possono far tutto da soli».

(red.) «Ritengo che le Province, cioè un territorio di area vasta e di intermezzo tra i Comuni e le Regioni, in alcune realtà, non in tutte, siano utili, perché svolgono quelle funzioni che non possono essere svolte né dai Comuni né dalle Regioni». Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, a Palazzo Pirelli, alla presentazione del libro ‘Goodbye Province’ di Silvia Paterlini.
Il riferimento è alla legge Delrio che ha di fatto cancellato gli enti pubblici periferici, istituendo, per alcuni territori, le città metropolitane. Colpo di gomma anche a Brescia, dove l’ente Provincia verrà eliminato.
«E ritengo – ha proseguito il presidente – che le Province siano utili, per esempio qui in Lombardia, una regione che ha 10 milioni di abitanti e 1540 Comuni, la maggior parte dei quali sotto i 5000 abitanti. Molti sono piccoli Comuni, che non possono far tutto da soli e non posso neanche pensare che 1500 sindaci vengano in Regione tutti i giorni per interloquire per ogni loro problema, per questo serve un ente intermedio come le Province, che, specialmente in Lombardia, hanno deleghe importanti, come per esempio la manutenzione delle strade o la manutenzione delle scuole superiori, funzioni che non si possono cancellare, che qualcuno dovrà accollarsi e che non possono essere attribuite ai comuni e neppure alla regione».
«Noi, qui, in Lombardia, abbiamo già fatto la spending review prima che se ne cominciasse a parlar da Roma. In Lombardia abbiamo 3000 dipendenti a fronte di 10 milioni di abitanti, in Sicilia hanno 30.000 dipendenti con la metà degli abitanti, lì possono permettersi di cancellare le Province e far fare tutto alla Regione, ma qui da noi non si può fare. Poi possiamo discutere se questo livello intermedio tra Comuni e Regioni funziona o meno e come farlo funzionare meglio, ma la demagogia della soppressione è, appunto, solo demagogia visto che la spesa statale per le Province è appena dell’1,26 per cento».

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