Infrastrutture Lombarde: «Regione parte lesa»

Lo ha detto il governatore Maroni relazionando in aula sulla vicenda che ha portato all'arresto dei responsabili della società. «I fatti contestati dal 2008 al 2012».

(red.) «Ho impostato l’azione della mia Giunta sui principi della trasparenza e della legalità e ribadisco che la Regione Lombardia non ha nulla da nascondere e che è nostro interesse che su questa vicenda si faccia al più presto chiarezza. Fermo restando che in questa fase ho il dovere, come Governatore, di assicurare la piena operatività della società affinchè si possano portare avanti senza ritardi, e concludere, tutte le opere e gli impegni ad essa affidati». Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo martedì pomeriggio nell’aula del Consiglio Regionale per le sue comunicazione su Infrastrutture Lombarde spa.
«Ho accolto la richiesta dei gruppi di minoranza di riferire in Aula – è stata la premessa di Roberto Maroni – sui fatti che hanno riguardato i vertici di Infrastrutture Lombarde, a seguito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Milano, che ha portato all’arresto del Direttore Generale, Antonio Rognoni, e del responsabile dell’ufficio gare contratti, Pierpaolo Perez, e agli arresti domiciliari del direttore amministrativo e di altri consulenti legali e tecnici della società».
«L’indagine penale – ha ricordato Roberto Maroni – ha avuto inizio nel 2011 a seguito di un esposto presentato alla Procura di Milano da una società concorrente nella gara per l’assegnazione delle opere di demolizione di Pieve Emanuele in provincia di Milano. I fatti contestati agli indagati sono tutti relativi al periodo che va dal 2008 al 2012 e cioè all’ottava e alla nona Legislatura regionale. Non ci sono riferimenti temporali o coinvolgimenti riferibili all’attuale Giunta regionale. L’accusa riguarda una presunta associazione per delinquere all’interno di Infrastrutture, il cui promotore sarebbe l’ex Direttore Generale, e di cui sarebbero parte anche il responsabile dell’ufficio gare e il direttore amministrativo, oltre a consulenti esterni – avvocati e ingegneri – beneficiari di consulenze riconosciute in violazione della normativa prevista dal codice dei contratti pubblici, con danno per l’Ente regionale». Sotto la lente dei magistrati ci sarebbero anche alcune opere realizzate nel Bresciano.
«La Regione è  parte lesa in questa inchiesta
. I reati dell’ipotizzata associazione per delinquere – ha rimarcato il presidente Roberto Maroni – sono truffa aggravata ai danni della Regione Lombardia, abuso di ufficio, falso ideologico in atto pubblico e la turbata libertà degli incanti. Le condotte dei destinatari delle misure cautelari avrebbero inquinato, nella maggioranza dei casi, la scelta dei consulenti esterni per servizi legali, ingegneristici e geoambientali.  Non sono state messe in discussione, nell’ordinanza di custodia cautelare, le commesse pubbliche assegnate a Infrastrutture Lombarde. Solo marginalmente, in 2 capi in contestazione su 70, la Procura ipotizza turbativa di due distinte procedure di gara aventi per oggetto l’assegnazione dei lavori di demolizione degli edifici di edilizia residenziale pubblica (ERP) di Pieve Emanuele, i lavori dell’ampliamento dell’Ospedale San Gerardo di Monza e la realizzazione di una nuova unità di anatomia patologica».
«Allo stato attuale, non risulta che siano state formulate contestazioni -ha puntualizzato Roberto Maroni – per turbative d’asta che riguardino direttamente l’aggiudicazione dei lavori nell’area di Expo 2015. Non risultano altresì addebiti per condotte commesse dagli indagati in danno della società Infrastrutture Lombarde nè per corruzione nell’affidamento ed esecuzione delle commesse pubbliche gestite da Infrastrutture Lombarde. Le turbative d’asta citate nell’ordinanza riguardano solo due ipotesi contestate a due studi legali – Carmen Leo e Magrì & Associati – che lavoravano contemporaneamente per la stazione appaltante IL Spa e per alcune aziende che avrebbero poi concorso alle gare condotte da IL Spa. Anche in questo caso, comunque, la presunta turbativa non riguarda – e non si ripercuote – sui lavori appaltati. E’ mio dovere, da Presidente della Regione, da uomo delle Istituzioni oltre che da fermo sostenitore dello stato di diritto, ritenere tutte le persone coinvolte nell’indagine innocenti finchè non sia provata la loro colpevolezza. La presunzione di innocenza è principio giuridico di civiltà, è scritto nella Costituzione e vale per tutti».
«All’indomani degli arresti, si è riunito d’urgenza il Consiglio di Gestione di Infrastrutture Lombarde, presieduto dall’Ing. Paolo Besozzi, per adottare – ha proseguito il presidente della giunta regionale – i primi necessari e dovuti provvedimenti per garantire l’ordinato svolgimento delle attività aziendali ed in particolare la continuità degli impegni per Expo Milano 2015. Il Consiglio ha conferito al Presidente i poteri delegati all’Ing. Rognoni, peraltro, ricordo, dimissionario da met? gennaio scorso dalla carica di Direttore Generale e da dirigente della società».
Nella giornata di ieri (lunedì, ndr.), il Presidente Besozzi ha comunicato alla Regione di aver individuato il nuovo direttore dei lavori per le opere sul sito Expo nella persona dell’Ing. Diego Riccardo Robuschi. Si tratta – ha detto ancora il presidente – di un giovane ingegnere, che ha esperienza nella realizzazione delle grandi opere e lavora gi? sulla piastra del sito. Ha le competenze per assumere questa responsabilità e del cantiere Expo conosce le problematiche».
«Domani(mercoledì, ndr.) – ha poi aggiunto Maroni-  sarà pubblicato sul BURL un Avviso Pubblico, che ho deciso dipubblicare, per l’individuazione del nuovo Direttore Generale diIL Spa. Nuovo Direttore Generale che intendiamo nominare nel più breve tempo possibile. La Regione sceglierà il nuovo DG tenendopresente esclusivamente le comprovate qualità professionali deicandidati che presenteranno il loro curriculum».
«Infrastrutture Lombarde – ha proseguito il presidente –  è una società di capitali interamente partecipata da Regione Lombardia, nata nel 2004 per coordinare la realizzazione di nuovi progetti infrastrutturali in attuazione del ‘Piano straordinario per lo sviluppo delle infrastrutture lombarde 2002/2010’. Si tratta di una società che in questi anni ha realizzato appalti per un valore di circa 15 miliardi di euro. Gli ambiti di attivit? di Infrastrutture Lombarde sono: l’edilizia sanitaria; la valorizzazione del patrimonio e l’housing sociale; il facility management; l’ambiente e la difesa del suolo; le infrastrutture e la mobilità».
«Regione Lombardia non intende privarsi di una società strategica per colmare il gap infrastrutturale regionale. Questo – ha rimarcato il presidente Maroni – non vuol dire, naturalmente, rinunciare al rispetto assoluto delle norme stabilite in materia di contratti pubblici o all’azione di vigilanza che pure la Regione svolge nei confronti di tutti gli enti e le società del sistema, disponendo periodici controlli e commissionando regolari audit, cosa che questa Giunta ha fatto all’inizio di questa Legislatura in un’ottica di contenimento della spesa pubblica. Proprio per questi motivi la Regione non intende privarsi di questa società».
«Ho incontrato prima di venire qui – ha aggiunto ancora Maroni – tutti i dipendenti di Infrastrututre Lombarde, che potete immaginare erano piuttosto scossi per quello che è successo: ho voluto rassicurarli del sostegno di Regione Lombardia, perchè possano continuare a lavorare con maggiore serenità rispetto a quello che hanno dovuto vivere in questi giorni. Su questa vicenda – ha conclusoMaroni – non ci sarà alcuna copertura di eventuali illeciti scorrettezze compiute da chicchesia. A questo scopo, ho gi? avviato una commissione di inchiesta interna per fare piena luce sui fatti contestati e per accertare le eventuali responsabilità ed eventuali omissioni di controlli, ad ogni livello, sia in IL Spa che all’interno della Regione».

 

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