“Rimborsi facili”: indagati 12 bresciani

Chiusa l'inchiesta sulle "spese pazze" al Pirellone nell'era Formigoni. Contestata una cifra pari a 3,4 mln di euro. 65 tra ex assessori e consiglieri a giudizio.

(red.) La Procura di Milano ha chiuso l’inchiesta nei confronti di 55 ex consiglieri regionali lombardi, 9 ex assessori ed un collaboratore accusati di peculato nell’ambito dell’inchiesta sulle spese ‘pazze’ poi rimborsate dal Pirellone. I soldi pubblici che sono stati spesi illecitamente durante la VIII e IX legislatura (giunte Formigoni III e IV) ammontano, secondo gli inquirenti, a 3,4 milioni di euro.
Tra gli indagati, a vario titolo, per peculato e truffa aggravata, ci sono 12 bresciani, tra cui Renzo Bossi (figlio del senatur della Lega, Umberto), eletto nella circoscrizione della Leonessa, Guido Galperti (nell’inchiesta come presidente del gruppo Pd, ma la cui posizione, insieme a quella degli altri bresciani Mario Scotti, Dionigi Guindani e Gianpietro Borghini è stata archiviata lo scorso dicembre), Vanni Ligasacchi, Alessandro Marelli, Enio Moretti, Franco Nicoli Cristiani , Mauro Parolini, Margherita Peroni, Gianmarco Quadrini, Monica Rizzi, Mario Scotti e Pierluigi Toscani.
Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano, sono state coordinate dal procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano Alfredo Robledo e dai sostituti procuratori Paolo Filippini e Antonio D’Alessio.
Secondo l’accusa, gli indagati «avrebbero utilizzato somme di denaro pubblico, per un ammontare complessivo pari a oltre 3,4 milioni di euro, nella loro disponibilità in virtù del ruolo ricoperto, per finalità estranee all’esercizio istituzionale e non funzionali all’espletamento del mandato».
Tra le “note spesa” sotto la lente della Procura erano finiti scontrini, fatture, e rimborsi.
Renzo Bossi (Lega Nord) è chiamato a rispondere per spese “non giustificate” pari a 15.757,21 euro; Guido Galperti per 41.612,27 euro; Vanni Ligasacchi (ex Pdl) per 3.250,11 euro; Alessandro Marelli (Lega Nord) deve giustificare la richiesta di rimborsi per 28.078,54 euro; Enio Moretti (Lega Nord) per 27.992,20 euro; Mauro Parolini (ex Pdl ora Ncd) deve chiarire le spese effettuate per 646 euro, mentre Margherita Peroni (Pdl) deve giustificare la nota spesa di 43.933,05 euro. Per l’opposizione, invece, Gianmarco Quadrini (Udc), in qualità di presidente di gruppo consigliare in Regione, dovrà rispondere per 159.881, 33 euro cui si aggiungono i “personali” 90.486,03 spesi come consigliere regionale. Nel novero dei consiglieri bresicani anche Monica Rizzi cui sono stati contestati 7.598,20 euro spesi durante il lustro da consigliere regionale, Mario Scotti (Udc), invece, dovrà spiegare ai giudici come e perchè ha chiesto gli venissero rimborsati 5.775 euro. Più alta la lista di spese presentata da Pierluigi Toscani (Lega Nord), chiamato a dare “delucidazioni” per una cifra pari a 27.064,05 euro.

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