“Concorso fantasma, danno da 13 mln?”

Il Movimento 5 Stelle ha chiesto a Maroni di affrontare la questione del concorso del 2006 (poi annullato da tre sentenze) con cui sono stati assunti 31 dirigenti regionali.

(red.) I Consiglieri M5S di Regione Lombardia hanno chiesto al Presidente Roberto Maroni di affrontare “con urgenza e responsabilità” la questione del concorso “fantasma” del 2006 con cui sono stati assunti 31 dirigenti regionali, e “che siano quindi finalmente applicate tre fondamentali sentenze a questo riguardo”.
Le tre sentenze, come spiega una nota del Movimento 5 stelle lombardo, “rispettivamente del Tar lombardo, del Consiglio di Stato e della Cassazione, si pronunciano sulla nullità del concorso indetto da Regione Lombardia nel 2006, in quanto privo di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, evidenziando il concetto per cui l’annullamento del bando travolge tutti gli atti successivi da esso dipendenti. La Corte dei Conti sta attualmente esaminando un esposto che chiede di valutare il possibile danno erariale prodotto da questa vicenda, stimabile al ribasso in 13 milioni di euro”.
In attesa del pronunciamento della Corte dei Conti, i nove Consiglieri di Regione Lombardia del M5S chiedono al Presidente Maroni “di non tergiversare e di assumersi la responsabilità di affrontare la questione dando piena attuazione immediata e trasparente alle sentenze del Tar lombardo, del Consiglio di Stato e della Cassazione, che hanno giudicato nullo il concorso pubblico con cui sono stati assunti ben 31 dirigenti”.
Lunedì 25 marzo i grillini hanno protocollato in Regione un documento che espone la vicenda alla luce delle iniziative del M5S e delle sentenze delle Corti chiamate ad occuparsi del caso.
Questi i fatti riportati dal M5S: “Nel febbraio 2006 Regione Lombardia indice un concorso pubblico per l’assunzione di 31 dirigenti a tempo indeterminato, di cui 20 saranno assunti a partire dal primo settembre 2007, mentre i restanti 11 saranno assunti a partire dal primo gennaio 2008. Questo concorso pubblico viene effettuato senza la relativa e necessaria pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Pochi mesi dopo, un cittadino milanese cita l’ente stesso per la mancata pubblicazione del concorso sulla Gazzetta Ufficiale. Mentre si attende la sentenza del Tar su questa vicenda, Nicola Maria Sanese, allora Segretario generale della Giunta Regionale, assume questi 31 dirigenti, facendo firmare loro una lettera in cui si prevede una risoluzione automatica del rapporto di lavoro per effetto di eventuali statuizioni giudiziarie pregiudizievoli”.
“Nel gennaio 2008”, continua la nota del Movimento di Beppe Grillo, “il Tar lombardo annulla questo concorso a causa della mancata pubblicazione, come previsto da leggi costituzionali. Regione Lombardia fa appello contro questa sentenza presso il Consiglio di Stato. In attesa di pronunciarsi, il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tribunale amministrativo regionale e impone che il concorso sia bandito nuovamente per un posto di dirigente per soddisfare la pretesa dell’appellato”.
“Ad aprile 2009”, continua il M5S, “il Consiglio di Stato con sentenza n. 2077 conferma l’annullamento disposto dal Tar, specificando che “l’eliminazione dal mondo giuridico del bando di concorso, rende privi di qualsivoglia giustificazione gli atti successi” e aggiunge “di tale situazione si è mostrata ampiamente consapevole la Regione che ha condizionato l’accettazione della nomina da parte dei vincitori alla clausola contrattuale che contempla la risoluzione del rapporto per effetto di eventuali statuizioni giudiziali pregiudizievoli”.
Regione Lombardia fa un ulteriore ricorso in Cassazione: “a giugno 2010 la Cassazione conferma ulteriormente le due sentenze precedenti (del Tar lombardo e del Consiglio di Stato), e conferma il principio per cui l’annullamento del concorso in quanto privo di pubblicazione su Gazzetta Ufficiale travolge e rende nulli tutti gli atti da esso dipendenti, compresa quindi l’assunzione dei 31 dirigenti”.
“Dal settembre 2007”, attacca il Movimento 5 Stelle, “sono stati assunti e retribuiti con i soldi dei contribuenti 31 dirigenti con un concorso che ben tre sentenze (rispettivamente del Tar lombardo, del Consiglio di Stato e della Cassazione) hanno giudicato non valido a norma di legge”.
“Nel 2008”, prosegue la nota, “con la Legge Regionale numero 20, Regione Lombardia introduce l’articolo 99 bis, il quale sana l’illegittimità del concorso in oggetto con una norma retroattiva, e quindi chiaramente incostituzionale, che consente di indire concorsi pubblici regionali senza la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Nella sentenza del Tar del 2008 si legge però che “la mancata pubblicazione dei concorsi anche in Gazzetta Ufficiale contrasta con leggi statali gerarchicamente superiori” e pertanto un tale adempimento non poteva assolutamente considerarsi derogabile da alcuna norma regionale. Anche il Consiglio di Stato scrive che “l’obbligo di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è sancito da norme e principi di rango costituzionale”.
Nel Settembre 2012 Mattia Calise (consigliere comunale M5S di Milano), il bresciano Vito Crimi (ora eletto senatore della Repubblica) ed Enrico De Alessandri depositano un esposto presso la Corte dei Conti per valutare “un eventuale danno erariale derivante da questa vicenda; la stima al ribasso è di 13 milioni di euro”.
“La valutazione istituzionale, nel caso in cui effettivamente ci sia un danno erariale”, viene spiegato, “verrà effettuata dalla Corte dei Conti, che ancora non si è pronunciata a riguardo”.
Ciò che i nove Consiglieri regionali M5S chiedono oggi al Presidente Maroni è di “prendere atto di questa situazione, dando piena e trasparente attuazione alle sentenze del Tar lombardo, del Consiglio di Stato e della Cassazione”.

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