Udc a Formigoni: “Azzera la Giunta e riparti”

Dopo la mozione di sfiducia del Pd, l'Unione di Centro presenta la propria mozione in Consiglio. "Atto di purificazione e nuova governabilità".

(red.)  I consiglieri regionali dell’Udc chiedono al Presidente di Regione Lombardia “un atto di purificazione per far ripartire una possibile governabilità sino alla fine della legislatura e per non lasciare soli i lombardi in balia della crisi”. Lo hanno messo nero su bianco il bresciano Gianmarco Quadrini, Valerio Bettoni ed Enrico Marcora in una mozione presentata stamane in Consiglio Regionale, dopo quella di sfiducia presentata dal Partito Democratico.
La “terza via” dei centristi propone a Formigoni “l’azzeramento della Giunta e dell’Ufficio di Presidenza ed una loro ricomposizione che chiami le migliori energie imprenditoriali, economiche, sociali e culturali della Lombardia all’assunzione di una responsabilità di guida”.
Primo punto della agenda, secondo gli esponenti lombardi dell’Udc, “generare una soluzione d’emergenza in grado di anteporre l’interesse generale agli egoismi particolari e perseguire le necessarie azioni di risanamento per uscire da una crisi che non riguarda solo economia e occupazione, ma anche morale e politica”.
“In Lombardia l’attuale maggioranza ha perso la spinta propulsiva”, hanno spiegato Quadrini, Bettoni e Marcora, “si è creata una situazione di stallo politico-amministrativa, della quale il Presidente Formigoni non vuole parlare in Consiglio Regionale e a questo pericoloso atteggiamento di autosufficienza si aggiunge un ridimensionamento di PDL e Lega uscito dalle urne nelle ultime amministrative di cui bisogna prende atto”. Secondo i Consiglieri centristi la soluzione non va però “ricercata nelle elezione anticipate, che non risolverebbero nessun problema e inasprirebbero il clima politico con una sterile contrapposizione di conta degli indagati dell’una o dell’altra parte, ma solo in una comune assunzione di responsabilità dettata dal particolare momento di emergenza”.
L’Udc, che, si legge nel testo della mozione,  non chiede “nulla in termini di presenza nell’esecutivo”, intende piuttosto  “continuare a svolgere il ruolo di minoranza assegnatoci dagli elettori per giungere al superamento di vecchie contrapposizioni fini a sé stesse e incapaci di affrontare e risolvere le criticità”.

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