Corruzione, Formigoni: “Falla nel sistema”

Il governatore lombardo parlando della lotta all'illegalità ha anche avvertito che "non esisterà mai organismo perfetto che impedisca di violare la legge".

(red.) Il sistema dei controlli in Lombardia ”ha avuto delle ipotetiche falle, nel senso che sono emersi dei fenomeni nei confronti dei quali la magistratura inquirente sta indagando”: lo ha detto oggi a Bruxelles il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, riferendosi alla lotta alla corruzione.
Dieci esponenti del Pirellone risultano infatti indagati dalla magistratura per diversi episodi di presunta corruzione. Tra questi anche il bresciano Franco Nicoli Cristiani, ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo e, più recentemente l’attuale numero uno, il leghista Davide Boni.
”Perchè questo capita?”, si è chiesto. “Perchè c’è evidentemente un istinto a corrompere o a essere corrotti presente all’interno delle persone, di alcune persone. Non esisterà mai un sistema perfetto che impedisca all’uomo che lo vuole di violare la legge, neanche se instaurassimo uno stato polizia totale. Non è quello che desideriamo fare, ma anche in quel caso, anche la polizia più perfetta, non ha mai impedito negli Stati totalitari che esistessero fenomeni di corruzione”.
Inoltre, ha proseguito, ”noi non abbiamo, giustamente, gli strumenti investigativi di cui la magistratura dispone: non possiamo predisporre pedinamenti, non possiamo predisporre intercettazioni telefoniche. Se qualcuno ha notizia di un reato ipotetico non si rivolge a noi perchè in un sistema democratico questi sono poteri che competono alla magistratura”.
”La magistratura stessa non riesce a impedire che i reati avvengano, ma può, in presenza di notizie di reato, investigare”, ha concluso. “Dobbiamo erigere il muro sempre più alto, pur sapendo che ci può essere qualcuno che lo scavalca. E in quel caso i mezzi investigativi della magistratura potranno individuarlo e poi la magistratura giudicante lo condannerà o lo assolverà”.
“Un vertice apicale che cosa puo’ fare?”, si è chiesto Formigoni. Che cosa può fare contro la corruzione ”Un presidente di regione come me, dei responsabili apicali di livelli centrale o locale che conoscono quanto la corruzione sia il nostro principale nemico, anche perchè toglie credibilità alle istituzioni, ingenera sfiducia nei cittadini, moltiplica la spinta antipolitica?”.
Può ”moltiplicare il sistema dei controlli al proprio interno e renderlo sempre più efficiente”, ha proseguito. “Da questo punto di vista, in questi anni, in Regione Lombardia io ho costruito un sistema di controlli che è stato giudicato” dall’ex presidente della Corte d’appello di Milano ”uno dei più perfezionati e uno dei più avanzati”.
”Ho reso più complicata la vita agli eventuali corruttori e agli eventuali corrotti”, ha sottolineato. Ma che cosa ”si può fare ancora? Un intervento sul livello legislativo. Questa è una competenza nazionale, ma io ho allo studio delle proposte che avanzerò al Consiglio regionale affinchè il Consiglio regionale le condivida, le proponga al Parlamento nazionale”.

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