La Russa: “Sempre corretto, posso chiarire”

"Dopo oltre 40 anni di militanza politica improntata alla legalità e correttezza provo molta amarezza nell'essere indagato per un errore burocratico", ha dichiarato.

(red.) Sono sempre stato corretto e posso chiarire. Questa, in estrema sintesi, la posizione di Romano la Russa, assessore alla Sicurezza del Pirellone, indagato per una vicenda di finanziamento illecito ai partiti.
“Dopo oltre 40 anni di militanza politica improntata alla legalità e correttezza provo molta amarezza nell’essere indagato solo per un eventuale errore burocratico e invito i giornalisti a far capire la reale portata del fatto”, ma “sono comunque pronto ad offrire alla magistratura, che mai mi aveva dato notizia di questa indagine, ogni necessario chiarimento”, ha scritto in una nota.
“In riferimento alla notizia di chiusura delle indagini diramata dalla Procura di Milano preciso che ho appreso questa mattina di essere indagato per finanziamento illecito al Pdl perché un dirigente del partito, Luca Ruffino, imprenditore, membro del coordinamento regionale Pdl, mi avrebbe aiutato sobbarcandosi il costo di qualche mio manifesto per un totale di meno di 5 mila euro divisi in due campagne elettorali, una delle quali a Vercelli dove ero candidato di servizio nel collegio ultimo in graduatoria”.
”Verificherò”, ha aggiunto l’assessore lombardo, “se è stato commesso da parte mia o dal mio committente elettorale che seguiva la mia propaganda, qualche errore tecnico che ha consentito questa indagine, ma e’ subito evidente che il tutto si ridurrebbe al fatto di non aver scritto nell’apposita dichiarazione il modestissimo contributo elettorale come previsto e consentito dalla legge”.
La Russa, ricordando la sua quarantennale militanza politica ha infine anche ironizzato: “Potrei finanche essere fiero che per aggiungere il mio nome e soprattutto il mio cognome all’inchiesta non si trovi nulla di meglio che qualche manifesto elettorale pagato da un altro dirigente (un amico) di partito senza alcun passaggio di danaro, neanche minimo. Ma capisco che e’ piu’ facile deformare i fatti ed ottenere un effetto mediatico volutamente amplificato”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.