Giorno della memoria, “grazie amici ebrei”

Il governatore Formigoni: "La vostra testimonianza rimane imperitura. Il ricordo rappresenta una lezione molto forte che ci fa meditare sulla dignità della persona".

(red.) “La giornata della memoria è una celebrazione fondamentale per noi stessi, per il nostro presente e per il nostro futuro, è il ricordo di una tragedia orribile: uno Stato che ha perseguitato una parte dei suoi cittadini solo perché semiti; un orrore senza fine che però ci serve di ammonimento, perché è sempre possibile che noi stessi ripetiamo il male. Magari non un male radicale e sconfinato come è stata la Shoah, ma possiamo anche noi vivere il sentimento dell’odio, dell’ostilità, dell’indifferenza e della contrapposizione rispetto agli altri, che avvelena la nostra società e la nostra quotidianità”. E’ quanto dichiara il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nella Giornata della Memoria.
“Il ricordo”, sottolinea Formigoni, “rappresenta una lezione molto forte ed è bene che ogni anno si mediti sui valori imperituri dell’uomo, la dignità della persona, la necessià del rispetto reciproco, il valore unico e irripetibile di ogni persona, che va salvaguardata nella sua personalità perenne. Questo è un momento che vorrei che fosse dedicato ai giovani perché devono conoscere la storia, sapere quello che di bene è stato fatto e quello che di male è stato possibile e devono prepararsi ad essere protagonisti di un mondo diverso, migliore, fondato sul rispetto di ciascuno”.
“Penso anche”, ha aggiunto il governatore lombardo, “a quel bellissimo passaggio dei perseguitati che si sostenevano l’un l’altro recitando alcuni passi delle opere fondamentali della saggezza umana. Ne parla Primo Levi a proposito dei versetti della Divina Commedia “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. E’ la capacità dell’uomo, nell’abisso della sua sventura, di saper elevarsi al di sopra di tutto grazie ai valori dello spirito. Questa testimonianza di dignità radicale è una cosa bellissima: è la testimonianza di come l’uomo possa attingere alle vette più alte della sua dignità anche quando la sua posizione fisica è l’abominio della persecuzione e della miseria in cui altri hanno voluto cacciarlo. Grazie amici ebrei, perché la vostra testimonianza rimane imperitura”.

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