San Martino, «i cipressi stanno morendo»

Una ventina le piante secche o in via di rinsecchimento. Forse sono vecchie ma si teme il "cancro corticale", malattia contagiosa per le piante.

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(red.) Da secoli i cipressi, per l’immobilità e la tensione verso l’alto che ne fa dei campanili di natura, sono considerati l’albero per eccellenza che simboleggia la morte. A volte però sono loro stessi a morire.
E’ quello che sta succedendo a San Martino, dove si combatté la celebre battaglia del 24 giugno 1859, tra l’esercito regio italiano e quello asburgico. Battaglia a cui assistettero gli stessi cipressi, che ora finacheggiano il viale che porta all’ossario e alla celebre torre eretta in onore di Vittorio Emanuele II. Sono ben sei gli arbusti che appaiono secchi e un’altra dozzina con evidenti problemi di rinsecchimento.
Gli esperti sono divisi sulle cause: c’è chi sostiene che la causa della moria sia da attribuire alla vecchiaia delle piante, altri sono convinti che la responsabilità sia invece da attribuire al “cancro corticale”,  una malattia causata dal «seridium cardinale», un microscopico parassita fungino che attacca le parti esterne seccandole gradatamente e creando zone di color marroncino-rossiccio. Un dibattito non indifferente perché se nel primo caso non ci sarebbe nulla da fare, nel secondo la soluzione consisterebbe proprio nel rimuovere le piante morte prevenendo il contagio.
Bruno Borghi, conservatore della società di San Martino e Solferino, deputata alla valorizzazione dei luoghi storici, ha già affidato a un esperto l’analisi particolareggiata delle piante. A breve il responso, sperando che non sia la malattia del cipresso. 

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