Desenzano, un freno alle seconde case

(red.) La situazione è comune in molte località turistiche, bresciane e non. E Desenzano, fiore all’occhiello del lago di Garda, non fa certo eccezione.
Ristrutturare è preferibile rispetto a costruire nuove case. Perché? Nella capitale del Garda bresciano le seconde case sono  la bellezza di 10mila 510, il 28% della totalità. Questo il risultato di un’indagine degli uffici Comunali nell’ambito della campagna «Salviamo il paesaggio» lanciata da alcune associazioni ambientaliste.
Ma non è finita qui. Fra queste,  4mila 410 case non risultano allacciate alle utenze domestiche. È facile, quindi, presumere che si tratti di alloggi disabitati, abbandonati o in attesa di ristrutturazione.
Proprio per risolvere questo problema, recentemente, a Desenzano sono state introdotte diverse agevolazioni sulle ristrutturazioni: gli oneri urbanistici sono stati ridotti della metà.
Le più di 4mila seconde case con utenze vuote o non dichiarate costituiscono «un elevato patrimonio edilizio il cui utilizzo o riutilizzo potrebbe costituire una grande opportunità per l’offerta di abitazioni», ha sottolineato l’assessore Tira.
Dal primo gennaio 2014, quindi, sono stati rivisti gli oneri di urbanizzazione: oltre agli incentivi per le ristrutturazioni, le attività produttive, prima divise fra industriali e artigianali, sono state ridotte ad una sola categoria, per la quale sarà applicato il costo più basso tra i due.