L’Armadio: ma quanti cassetti ha la memoria?

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libri La recensione di Marco Bettelli del romanzo L'armadio, ultima, funambolica fatica del bresciano Giovanni Merici.

a cura di Marco Bettelli

Il libro. L'armadio.
L'autore. Giovanni Merici.
Editore. Marco Serra Tarantola editore
Pagine. 120.
Prezzo.
15 euro .
L'opera
. Un personalissimo e originale percorso della memoria, singolare ricerca del tempo perduto.
La scheda.
Se un giorno dovesse capitarvi di recensire un libro del vostro professore di scuola, vi scoprireste improvvisamente assaliti da una strana inquietudine. Inaspettatamente contesi fra la voglia di stroncarlo giusto per dare sfogo all’impagabile sensazione d’esser voi, per una volta, a tenere tra le mani il registro dei voti e la seduzione di un affetto vero e immutato per quello stesso professore, per i ricordi che vi evoca, per la stima che da sempre nutrite nei suoi confronti.
Una contesa così percepibile da farvi dubitare della vostra reale capacità di parlare con giusto distacco dell’opera in esame.
Questo capita oggi a me e la cosa è ulteriormente complicata dalla consapevolezza che, tanto più indugio nello sforzo di separare dimensione personale da analisi critica, tanto più quest’opera, caparbiamente, finisce per sembrarmi davvero degna di nota per ciò che è in sé, indipendentemente da ogni altro puntello o resistenza di natura soggettiva.
E’ strano questo testo perché fin dalle prime pagine vi introduce ad una dimensione che appare, sul piano razionale, come paradossale, fantastica, irreale eppure sorprendentemente vicina a vostre non ben identificate inquietudini, a vostre sopite sensazioni, angosce ed amarezze…
Con felice ed efficace intuizione l’autore sostituisce il naturale io-narrante dell’uomo con quello di un esserino, dall’evocativo nome di gnos, riduzione allegorica e minimale all’essenza dell’uomo stesso, alla sua voglia di conoscere prima di tutto entro i confini del sé e del proprio mondo qui allegoricamente ed altrettanto efficacemente rappresentato dall’angusto spazio d’un armadio.
Su questo canovaccio fantasmagorico si sviluppa così un percorso della memoria condotto sulla scia di una sottile mestizia; mai piangente o rinunciataria, piuttosto sempre teneramente desiderosa di nostalgia.
Una sorprendente “ricerca del tempo perduto” ove i ricordi s’affacciano fra un’immagine d’infanzia e l’altra…
E’ qui che vi ritorna, poco a poco, tutto ciò che avete preferito seppellire nella polverosa soffitta della memoria: i silenti pomeriggi d’estate, le carezze dolci di una madre tanto lontana e distratta quanto amata, la sensazione di una vita che si ama ma a cui, non per questo, si fanno sconti. Una vita, anzi, cui si rivolge con decisione il dito accusatore, rinfacciandole implacabilmente quel suo sistematico non mantenere le promesse dell’infanzia.
La vita, che inesorabile sfuma ogni presente nella dimensione del ricordo, incessante lavoro di archiviazione dell’oggi nelle cartelle del passato.
E da questo archivio, mai domi, si continua ad attingere senza soluzione di continuità, bachi da seta ostinatamente avvinghiati al bozzolo di presente che siamo stati.
Succede così che anche il ricordo più recente finisce per essere riproposto, rivisitato, consegnato con dolcezza al rituale della nostalgia.
Se così non fosse, d’altronde, i singoli episodi non potrebbero assumere quella colorazione tanto vivida e reale che l’autore riesce ad attribuire loro.
Se così non fosse, d’altronde, l’autore non riuscirebbe a concedersi il lusso di assimilare in voi ricordi altrui rendendoli quasi vostri, sottile complicità onirica di sorprendente incisività.
Un’annotazione, infine: se siete tra coloro che, leggendo, amano sottolineare i tratti del libro che ritenete più belli e interessanti, non abbandonate la vostra abitudine proprio in questa occasione! Se siete, di contro, tra coloro che amano mantenere il libro assolutamente…”immacolato”, fate un’eccezione per una volta, davvero non ve ne pentirete!
Se, infatti, a lettura terminata voleste tornare sui vostri passi rileggendo quanto sottolineato, finireste per trovarvi sotto gli occhi un libro nel libro.
Una toccante e coinvolgente raccolta di poesie che si genera per un uso della prosa talmente originale, elegante e ricercato da offrire piccoli brani forti in sé, vivi di una propria forma.
L’ex professore di economia aziendale, l’ex raffinato politico, si rivela così, in una sola occasione, non solo narratore attento ed originale ma anche poeta incline a cogliere, come per inconscia dote naturale, elementi di poesia senza doversi affaticare e arrovellare sulla costruzione di un verso.

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