Lettere al direttore

Legambiente Brescia: otto domande sull’ascensore del Castello

In questi giorni sulle pagine dei giornali è riemersa, dopo alcuni anni di silenzio, l’ipotesi di realizza-re un impianto di trasporto per accedere al Castello di Brescia. La spinta arriva dalla messa in disponibilità da parte della Regione Lombardia – la stessa Regione che taglia il proprio contributo al trasporto locale di Brescia – di 4 milioni di euro per la realizzazione dell’opera. E se in questi giorni è iniziato il dibattito sul “sì” o il “no” all’ascensore, quello che ancora manca è la presentazione di dati su cui poter valutare l’esigenza o meno dell’opera: l’“ascensore” per il Castello è infatti un sistema di trasporto pubblico e collettivo e come tale andrebbe inserito nel piano di Tpl (trasporto pubblico locale) e nel Pums (piano urbano della mobilità sostenibile).

Tuttavia, al momento l’ascensore non è previsto in nessuno dei due piani. E se si sa che l’“ascensore” ha lo scopo di trasportare le persone dalla quota città (Fossa Bagni) alla quota del piazzale della locomotiva del Castello, ancora mancano le risposte a troppe domande indispensabili per valutare il progetto.
1. Come si intende riorganizzare la mobilità una volta completata l’opera? Si vuole forse vietare, come auspicabile, l’accesso indiscriminato delle automobili alla collina del Castello trasformandolo di fatto in una ZTL/area pedonale? (Questo punto è da definire a priori perché se così non fosse si rischierebbe di ottenere l’effetto contrario, cioè un aumento del parcheggio in Castello favorito dal facilitato collegamento con il centro storico).
2. Si vogliono incrementare le attività da svolgere in Castello?
3. Che tipo e quantità di utenza è previsto che utilizzi l’ascensore? È stato svolto uno studio della domanda a tal fine?
4. L’utilizzo dell’ascensore sarà gratuito o a pagamento? Si prevede un servizio automatico H24 o solo in determinate fasce orarie?
5. Ci sarà personale addetto alla movimentazione?
6. Quali saranno i costi di gestione e manutenzione?
7. Quale sarà l’impatto, anche paesaggistico, sul Castello e quindi sul principale elemento storico/geomorfologico che caratterizza la nostra città?
8. Quali alternative ci sono per soddisfare le stesse esigenze di trasporto?

Come evidente, i punti di domanda che ancora pendono sul progetto sono tanti e vorremmo che il sindaco Emilio Del Bono e la sua giunta, prima di compiere una scelta definitiva, facciano verificare bene i costi/benefici e le alternative (come previsto anche dal Codice dei Contratti all’art. 21) come quella, ad esempio, di un servizio di minibus elettrici, adatti e accessibili anche alle persone con qualunque tipo di disabilità, che colleghino il Castello e il centro cittadino.
Speriamo che questi punti vengano risolti e restiamo a disposizione per un confronto con l’Ammi-nistrazione Comunale.
Il circolo di Legambiente Brescia

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