Lettere al direttore

Lo sviluppo del Marocco un polo attrattore: l’Italia non lo trascuri

La situazione della pandemia mondiale, non frena lo sviluppo della politica multilaterale del Marocco. Nei mesi critici della prima ondata di Covid , il Regno del Marocco ha dimostrato di attuare una politica di solidarietà ampia . Condividendo le buone pratiche con altre nazioni vicine. Il Marocco opera una politica estera non fondata su rivendicazioni, o su pretese bensì, attraverso un consenso e una cooperazione.

Potremmo dire che la politica estera marocchina si basa sul principio della sussidiarietà, in linea con la tradizione sunnita e malikita che sostiene una visione nel quale il soggetto è parte integrante di una comunità e allo stesso tempo risponde alla dimensione dell’Onnipotente . Questa dimensione personale si trasferisce anche nella politica estera del Regno dove il Marocco agisce spesso come facilitatore , come coadiuvante dei processi di pace e sviluppo dell’Africa. 

L’ottica della politica estera marocchina infonde fiducia all’estero e in Africa. Questo consenso, questa affidamento è riconosciuto dalle altre nazioni africane è ricambiato da gesti concreti. Un esempio è dato dal fatto che sempre più nazioni del continente aprano rappresentanze diplomatiche nelle provincie meridionali del Regno.

Ultime in ordine di tempo lo Zambia e il Regno di Eswatini che hanno aperto loro consolato a Dakhla. Due nazioni chiave: Lo Zambia, con un’agricoltura che sta compiendo passi importanti e che si giocherà, in questo settore, un ruolo chiave nello sviluppo del settore primario del continente, mentre il Regno dell’Eswatini gode anche esso di una agricoltura florida e di una settore estrattivo di notevole interesse. I due consolati inoltre, rappresentano nazioni a maggioranza cristiana, un ulteriore segno anche della politica di dialogo interreligioso che Sua Maestà porta avanti da sempre . 

Questi due nuovi consolati rappresentano un consolidamento della politica estera del Marocco in Africa, della volontà incrollabile di Sua Maestà di lavorare per il bene dell’africa nonché il tentativo di far emergere quello che il Marocco rappresenta: ovvero una terra di dialogo che sa guardare avanti invece che rimanere ancorati a principi che ormai fanno parte del passato.

Le Nazioni africane aprendo i loro consoli nelle provincie meridionali dimostrano di scomettere sulle grandi possibilità che questa regione avrà nel futuro grazie agli investimenti fortemente voluti da Sua Maestà, alle infrastrutture. Ora il passo spetta all’Europa aprire le proprie rappresentanze in questa regione. All’Italia chiediamo di scomettere sul Marocco, di dare fiducia al processo di sviluppo delle provincie meridionali. 

Per questo che chiedo con forza, nonostante la crisi sanitaria, che il sistema regionale italiano si muova aprendo propri uffici in questa regione per dare un futuro al progetto del Marocco e prospettive di crescita alle industrie delle nostre regioni.

Marco Baratto, Forum Lombardia Marocco

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