Lettere al direttore

Draghi vibrante, tra debito “buono” e debito “cattivo”

Più informazioni su

Cortese Direttore,
un Draghi così vibrante mi è piaciuto moltissimo. Draghi e la distinzione tra debito «buono e cattivo»: manda segnali a chi guida il Paese. Le nostre Città attanagliate dall’incertezza e quindi non in grado di far partire una vera ripresa degli investimenti e dei consumi. Rileggendo a mente fredda il suo discorso, già alla decima riga troviamo che Draghi inchioda il governo Conte e la parola-martello questa volta è «sussidi». Servono a sopravvivere, ha detto, ma un giorno o l’altro finiranno e ai giovani invece noi dobbiamo dare di più. E il motivo non è solo quello di una solidarietà intergenerazionale ma «poiché saranno loro a dover ripagare il debito che stiamo creando, è nostro dovere far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo». Altrimenti noi e loro saremo travolti dal debito cattivo sperperato a fini improduttivi e non utilizzato invece per investire in istruzione, ricerca e infrastrutture.
Del resto i grandi leader del passato — come Alcide De Gasperi — sono stati quelli capaci di iniziare una riflessione sul futuro ben prima che la guerra finisse. L’ex banchiere europeo, dunque, come perfetto contraltare di Conte per una concreta garanzia al piano Marshall, ufficialmente chiamato piano per la ripresa europea? «Non so se il premier è contro il rischio ma condivido tutto ciò che ha detto Draghi sui pericoli di creare una società sussidiata dal debito cattivo». L’ex presidente della Bce è l’italiano che più sa parlare in Europa e che più di tutti viene ascoltato. Sarebbe però superficiale pensare che Draghi lavori per ottenere un ruolo in Italia, come evocano in tanti tutte le volte che apre bocca. Da questo quadro politico si terrà sempre alla larga, badando a non farsi invischiare, come «riserva della Repubblica», in beghe considerate minori. Il suo profilo resta più alto, il suo ruolo in fieri quello dell’unico italiano vivente, sopra le parti, che può dare del «tu» all’Europa, quando vuole e quando serve.

Che Dio protegga e salvi l’Italia e gli italiani virus-pandemia di ritorno permettendo!

 Celso Vassalini

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.