Lettere al direttore

Balotta: “La bretella non migliorerà i conti Brebemi”

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(red.) Non prevista in nessun progetto originario e nella convenzione con lo Stato, si è inaugurata oggi in pompa magna la Bretella “salva-Brebemi” con la speranza di spostare traffico dalla A4 alla sempre vuota A35. La realizzazione dell’interconnessione, lunga 7 km, ha consumato 60 ettari di suolo (che si aggiungono ai 900 ettari agricoli iniziali): l’ultimo tassello di aiuti (di Stato) in ordine di tempo. Qualche mese fa la concessionaria, che da tre anni chiude il suo bilancio in rosso, è passata sotto il controllo di Banca Intesa preoccupata di assicurarsi il rientro del mutuo che da tre anni non le viene pagato.

Gli altri aiuti finora sono stati: 320 i milioni di contributi pubblici del Cipe, 6 anni in più di concessione, il miliardo e 200 milioni di subentro a fine concessione. Anziché pensare alla pubblicizzazione dell’autostrada costretta grazie ad un falso project financing ad adottare pedaggi doppi rispetto a quelli delle altre autostrade, il Governo continua ad assecondare la gestione fallimentare della Brebemi. Il traffico è sempre modesto e non in grado di generare né ora né in futuro i ricavi necessari per pagare 2,4 miliardi di euro, il costo dell’opera più interessi che continuano a crescere.

Il traffico di Brebemi, tradotto in veicoli medi giornalieri del 2016 (dati ARS/Aiscat), ammonta a 15.093 contro i 28.179 della Teem e 49.191 della Serravalle. Sulla parallela A4 Milano Brescia i veicoli medi ammontano a 107.896 in continua crescita nonostante l’apertura della parallela e concorrente Brebemi. Il tribunale fallimentare di Milano sta dichiarando il fallimento di Pedemontana anch’essa insolvente e simbolo con Brebemi e Teem del rovinoso e costoso “federalismo autostradale lombardo”. 

Dario Balotta, segreteria regionale Legambiente

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