Lettere al direttore

«Via le reti metalliche sui sentieri del Sebino»

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reti metalliche sebinoVia le recinzioni e reti metalliche e in particolare quelle con il filo spinato, con le quali molti privati non solo circondano la loro proprietà, ma sbarrano il passaggio sui vecchi sentieri dei boschi e delle colline sopra la parte bresciana del lago d’Iseo. Gli escursionisti che passeggiano sulle nostre belle colline devono in continuazione modificare i propri itinerari, o compiere deviazioni lunghissime, perchè ogni giorno nuovi sentieri vengono sbarrati al passaggio. Le recinzioni a maglie strette, costituiscono un ostacolo anche per il transito della fauna selvatica che già ha un habitat sempre più ridotto, vista la crescente cementificazione. Serve una mappatura dei sentieri che trovi nel Piano di Indirizzo Forestale della Comunità Montana Sebino Bresciano, in discussione in questi giorni, un’ opportuna collocazione per porre fine ad un malcostume che in questi anni è dilagato con la scusa di impedire la fuga agli animali di allevamento. I passaggi per gli escursionisti possono coesistere, senza consentire alle bestie in allevamento la fuga con “passaggi a labirinto”, “scalette” o altro. Tale comportamento è illegale e andrebbe sanzionato, mentre la situazione preesistente dovrebbe essere ripristinata. Le recinzioni sui sentieri non sono soltanto illegali, sono anche controproducenti, perchè ostacolano il movimento degli animali e allontanano i turisti e gli escursionisti, riducendo la fruibilità e la competitività turistica del nostro territorio. Fra i grandi recintatori ci sono anche gestori di relais e di agriturismi purtroppo. A parte la Via Valeriana sugli altri sentieri siamo in estremo ritardo rispetto a come ci si comporta altrove, dove la tutela, la conservazione e la valorizzazione di colline e boschi sono al centro delle attività degli Enti Locali o degli organismi sovracomunali. In Francia le “randonnèes” per gli escursionisti percorrono migliaia di km, passando in molteplici proprietà private, o nel Trentino Alto Adige dove, addirittura, sono state costruite passerelle di legno perchè i trekkers (escursionisti) possano passare nei pascoli delle mucche, senza rovinare l’erba! Gli antichi sentieri sono conservati, collegati, ripristinati nei tratti ostruiti dalla vegetazione e questo attira migliaia di “turisti dolci”, che cioè non distruggono l’ambiente naturale, ma contribuiscono alla sua conservazione e valorizzazione. Insomma si tratta di un bene pubblico (boschi e colline) non adeguatamente gestito, controllato e valorizzato. La Comunità Montana deve farsi carico del problema, non solo con gli opportuni interventi sanzionatori, ma verificando con uno specifico monitoraggio la situazione del nostro territorio, sensibilizzando i proprietari “recintatori”, suggerendo soluzioni che proteggano la loro proprietà dal vandalismo che purtroppo esiste, ma chepermettano agli escursionisti ed agli animali non di allevamento il libero passaggio.

Il Presidente del circolo di Legambiente del BassoSebino “Luciano Pajola” Dario Balotta

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