Lettere al direttore

Brebemi, il parlamento decide: niente defiscalizzazione

Anche il Parlamento con un ordine del giorno approvato, giovedì 6 novembre, all’unanimità dalla commissione settima, prende atto che la grave situazione economico finanziaria della Brebemi non può essere scaricata sulle già precarie casse dello Stato. Le priorità della spesa oggi sono ben altre: welfare, bonifiche e ambiente, occupazione e ricerca piuttosto che sostenere un nuovo carrozzone pubblico che appena aperto chiede 497 brebemimilioni di defiscalizzazione allo Stato e l’allungamento della concessione di 10 anni, passando a 30 complessivi. Brebemi ha battuto tutti i record (negativi). I suoi costi sono triplicati da 800 milioni a 2,4 miliardi, facendo costare l’autostrada 38,7 milioni a KM.
Per finanziare la nuova autostrada che collega Milano a Brescia, Brebemi si è sobbarcata un tasso d’interesse strabiliante del 7,8% che ora vuole riversare sugli utenti e sulle casse pubbliche. Adesso chi ha sbagliato le previsioni deve pagarne le conseguenze economiche e gestionali. Per evitare che l’autostrada ora resti vuota va ricercata una soluzione gestionale che abbatta le tariffe approvate dal Cipe con un commissariamento della società di gestione. Sarebbe paradossale che dopo il consumo di 900 ettari di suolo agricolo ed una ferita ambientale “storica” la strada resti vuota.

Dario Balotta, responsabile trasporti legambiente della Lombardia

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