Lettere al direttore

Girelli (Pd): Brescia diventi esempio di dialogo ritrovato

Durante l’odierna Assemblea generale di Aib è emersa ancora una volta la difficoltà del nostro territorio che deve fare i conti con i problemi storici del Paese. Tra essi la burocrazia, l’appesantimento con regole spesso contraddittorie e poco corrispondenti ai bisogni reali. In aggiunta a una tassazione profondamente iniqua che rischia, come nel caso di quella sugli impianti di produzione, di essere del tutto priva di logica e comprensione.
Si tratta di un insieme di deterrenti per chi abbia voglia di investire. Significativo e importante che, nella sua relazione, Bonometti abbia parlato anche di corruzione e di legalità, quali elementi non secondari per il rilancio del sistema Paese, così come l’auspicio che il Governo del fare evocato dal Presidente del Consiglio sia effettivamente lo stile che caratterizza i prossimi mesi. Non è infatti più pensabile fermarsi al semplice annuncio.
È una scommessa difficile che mette per prima in discussione la politica, ma anche il mondo dell’impresa, quello del lavoro, della scuola e il Paese nel suo insieme. Brescia ha i numeri per rappresentare uno dei riferimenti della ripresa in Italia vedendo nel manifatturiero di alta qualità, in una esportazione competitiva, in un ritrovato spirito di entusiasmo e coraggio nell’investire, in innovazione e tecnologia le vie per raggiungere tale scopo.
La necessità è che Brescia possa diventare anche l’esempio di un ritrovato dialogo tra imprenditori e lavoratori, in un contesto che sempre di più deve superare i puri interessi di parte, ma guardare ad obbiettivi comuni con sforzi reciproci. Senza dimenticarsi la necessaria tutela del reddito di tante famiglie e di tante persone che, unitamente all’ingegno imprenditoriale, con il loro lavoro in passato hanno fatto grande Brescia e l’Italia e che desiderano tornare a poterlo fare.

Gian Antonio Girelli, consigliere regionale del Pd di Brescia

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