Lettere al direttore

«”Europei, non tedeschi”, infelice slogan elettorale»

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Cortese direttore,

sono un cittadino italiano, bresciano d’origine e residente da alcuni mesi in Germania. Volevo  portare all’attenzione sua  e dei lettori un manifesto elettorale che mi è capitato di leggere a Brescia,  in cui sono in visita in questi giorni.
Non nominerò ovviamente ne’ il candidato ne’ il  partito, non essendo mia intenzione intervenire nella campagna elettorale. Vorrei però esprimere tutto il mio disappunto per l’infelice slogan utilizzato, che mi ha raggelato in quanto cittadino europeo e italiano.
Lo slogan è “EUROPEI, NON TEDESCHI”. Se mi capitasse di leggere nella mia attuale città, Berlino, un manifesto elettorale con lo slogan “EUROPEI, NON ITALIANI” resterei ovviamente molto offeso. Probabilmente non mi capiterà,perché un simile manifesto non solo vedrebbe sollevarsi lo sdegno dei 40.000 italiani e italiane residenti in città, ma una tale mancanza di rispetto verso un altro popolo non sarebbe tollerata nemmeno dalla quasi totalità della classe politica tedesca. Tra l’altro l’infelice slogan contraddice lo spirito europeo al quale il candidato in questione teoricamente vorrebbe appellarsi, uno spirito che dovrebbe unire popoli e culture diverse e non offendere gli altri popoli partner di questo progetto.
Uno spirito che consentirà a me di votare i candidati tedeschi al parlamento europeo, come consentirà immagino ai molti tedeschi residenti in Italia (anche sul vicino lago di Garda) di votare, se lo vogliono, i candidati italiani, perché stiamo eleggendo teoricamente un comune parlamento di tutti i cittadini e cittadine dell’Unione Europea. La signora Merkel, facile bersaglio di tanto qualunquismo nazionale privo di argomenti, non avrà mai il mio voto, ma ha tutto il mio rispetto, perché non si esprimerebbe mai con slogan che soffiano sul fuoco degli odi nazionali solo per cercare di raccattare qualche voto in più.

Sergio Mazzoleni   Berlin

 

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