Lettere al direttore

Contrattazione decentrata: a Brescia qualcosa si può fare

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Come ha fatto la Germania, con il quarto Pil al mondo (dopo Stati Uniti, Cina e Giappone) a trasformarsi in un decennio da “malato d’Europa” a “locomotiva dell’Europa”?
Gli studi più recenti individuano nel sistema di relazioni industriali il fattore decisivo del miracolo tedesco. Un sistema che ha permesso all’industria di reagire in modo flessibile alle nuove sfide dell’economia globale. In particolare, è stato il progressivo decentramento della contrattazione a garantire significativi e costanti aumenti di produttività, migliorando così la competitività della Germania. Un decentramento spinto a livello di singola azienda, in evidente contrasto con la realtà di Paesi europei, come l’Italia, dove la prevalenza della contrattazione nazionale ha determinato invece un progressivo calo della produttività. Lezione, quella tedesca, di cui la Spagna ha fatto tesoro.
Nel 2012 è stata sancita la prevalenza del contratto aziendale su quello nazionale. Da qui un forte decentramento della contrattazione collettiva, che si sta rivelando fondamentale nel migliorare le condizioni di competitività delle imprese spagnole, stimolando la ripresa e attraendo investitori esteri.  Così il Fondo Monetario ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita spagnola e l’andamento dello spread dei bonos spagnoli rispetto ai bund tedeschi è migliore di quello dei btp italiani.
E il nostro Paese? Il sistema economico italiano è in piena stagnazione, eppure nulla di incisivo viene fatto per migliorarne la competitività. I dati ISTAT di questi giorni ci dicono che tra il 1992 e il 2012 l’Italia ha perso dieci punti percentuali di produttività del lavoro ed è ora fanalino di coda per competitività di costo delle imprese in Europa.
Per il nostro Paese affrontare il tema della produttività è ormai ineludibile, perché solo così si potranno rilanciare gli investimenti, creare occupazione e aumentare le retribuzioni. In Europa i risultati migliori sono stati ottenuti lasciando più spazio alla contrattazione aziendale, così che il decentramento contrattuale è considerato  oggi la risposta più efficace ai cambiamenti indotti dalla globalizzazione.
Lo hanno capito bene in Germania e in Spagna, e non solo. In Italia invece non riusciamo ancora a farcene una ragione. Certo, finché il contratto nazionale continuerà ad assorbire la maggior parte delle risorse disponibili, senza alcun reale miglioramento nell’organizzazione dei fattori produttivi, gli spazi di manovra rimangono esigui. Eppure qualcosa si può fare, magari proprio a Brescia.

Fabio Astori, Vicepresidente di Aib Brescia Relazioni Industriali

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