Lettere al direttore

Caso Lancini, “i furbi a fin di bene”

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Non gioisco quando un sindaco o un assessore finiscono inquisiti perché accusati dei reati contestati ad Adro.
Significa che, se le accuse saranno provate, molte cose non hanno funzionato: la scelta delle persone, i meccanismi di controllo, l’autonomia dei funzionari. E’ venuto meno il senso delle istituzioni, di etica pubblica, il rispetto di regole, di adempimenti, di procedure.
Ne patisce, o meglio dovrebbe patirne, l’intera comunità amministrata: eletti ed elettori, altro che contromanifestazioni.
Nel caso del sindaco di Adro & Company non sono certo sorpreso. Il profilo psicologico ed i comportamenti pubblici del principale protagonista parlavano da soli.
Vedremo le conclusioni, tra un po’. Non credo però si tratti di una classica storia, oserei dire banale e triste, di tangenti come forse qualcuno pensa. Liquidare così questa storia sarebbe un errore che non ci consentirebbe di capire. Piuttosto siamo in presenza di una forma di strapotere paesano esercitato grazie a connivenze di ogni tipo, con qualcuno che probabilmente ne ha tratto un vantaggio indebito, alimentato dal furore ideologico e qualche tornaconto di carrierismo politico/partitico.
Ma cosa sta sotto questa storia bresciana? Molte cose che meriterebbero una platea più vasta di consapevoli oppositori, e che provo ad elencare. La convinzione, così diffusa che il pubblico operare sia limitato da “lacci e lacciuoli” (quanta responsabilità anche di molti cosiddetti riformisti nell’aver avvallato acriticamente questa vera e propria ideologia). Perciò le delibere diventano inutili appesantimenti, gli adempimenti lungaggini. Gli appalti pubblici perdite di tempo perché è meglio scegliersi qualcuno di “fidato” piuttosto che rischiare di trovarsi lo sconosciuto incapace o peggio qualche impresa che rileva insufficienze progettuali. Il rispetto delle leggi un inutile scrupolo, basta il buon senso ed il richiamo all’ operato del buon padre di famiglia.
La convinzione che ciò che conta è “fare”, non importa come. E ciò rende qualche amministratore particolarmente “svelto” gradito ai suoi elettori. Gli amministratori pragmatici, quelli di successo, quelli che realizzano i poli (scolastico, sportivo, del tempo libero, per gli anziani, i nuovi megamunicipi, le case di riposo, le piscine, i campi da calcio, i palazzetti), mentre qualche loro vicino di territorio riesce a fatica a tenere in ordine le vecchie scuole.
Il decadimento della qualità di alcuni funzionari pubblici, che faticano ad opporsi alle pretese di sindaci senza scrupoli ed avvallano comportamenti discutibili quando non chiaramente illegittimi. La convinzione di qualche amministratore che, anche se non è ammesso, qualche importante opera pubblica occorre pur realizzarla nel periodo di mandato, almeno qualche rotatoria. Nonostante la crisi, nonostante il patto di stabilità. Altrimenti addio rielezione.
Perciò si fa ricorso alla svendita del territorio, inventando acconti su future varianti urbanistiche, architettando ogni specie di oscenità pubblica, piuttosto che affermare l’unica verità possibile: si fa ciò che è indispensabile e si può, ciò che è ammesso. Ed occorre dirlo ai cittadini. Che invece vengono illusi i più, o raggirati talvolta.
La sobrietà è sconosciuta. Tanto le opere si fanno gratis (come nel caso del centro sportivo marchiato con il “sole delle Alpi”). In realtà si svende futuro. E i cittadini, in gran parte diventano complici perché accettano ciò che in apparenza sembra un successo di ingegnosità quando in verità si tratta di sotterfugi e trucchi. Si ricorre alle anticipazioni, alla finanza creativa.
Tutte azioni che spesso cozzano con i naturali limiti posti a chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica, quand’anche a furor di popolo. Il quale allora impreca contro lo stato, immaginando altri stati, altre regioni, altri ordinamenti. Oppure grida “padroni a casa nostra”. Con il rischio che possa trovare insospettabili seguaci ed imitatori. Ma in questo modo le cose finiscono inevitabilmente male. Per tutti.

Claudio Buizza

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