Lettere al direttore

“Parco dello Sport? Anche sport nella Bassa e in Maddalena”

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Leggo con piacere sul Giornale di Brescia (8/03/2013) che il “Parco delle cave e dello Sport” si avvia alla fase uno con impatto zero.
Due anni fa, in piena polemica politico – urbanistica Bresciacittagrande auspicava un Parco dello Sport (diamogli un nome unico, identificativo, dimenticando le cave e lanciando lo sport !!) nel quale si potesse “offrire sport per tutti per tutto l’anno” all’interno del quale campi sportivi, laghetti attrezzati per sport acquatici, luoghi di sosta e di relax, percorsi per biciclette e cavalli; un campo da golf e ampi spazi di verde ovunque. In altre parole un paradiso per persone di tutte le condizioni che vogliono praticare e guardare varie attività e competizioni sportive.
Leggo che oggi l’Amministrazione Comunale e l’Assessore Paola Vilardi sono orientati verso questa straordinaria soluzione. Straordinaria perché aprirebbe ai Bresciani e ai turisti uno scenario validissimo e perché potrebbe fornire alle società sportive e ai singoli sportivi un riferimento indispensabile per le loro attività.
All’Amministrazione, a cui Bresciacittagrande su questo argomento aveva più volte espresso critiche e proposte, oggi auguriamo buon lavoro !
Ma la nostra associazione, spinta sempre da un pizzico di utopia, ripete ancora la sua proposta originaria: sport nella bassa pianura dove i ”Laghetti delle cave” possono diventare l’Idroscalo bresciano!……. e, perché no, Sport in alta collina.
Così si potrebbe rivivere la Maddalena, un luogo che, attrezzato per attività adeguate alla sua conformazione e al suo clima, può essere una eccezionale soluzione a chi, giovane o vecchio, vuol fare sport e sano movimento, stando al fresco nella stagione calda, e godendo d’inverno dei pochi giorni di neve.
Anche la rimpianta funivia può essere riproposta. Con partenza dal “Centro Sport” di S. Polo e con una sola sosta intermedia, potrebbe legare le due aree sportive, permettendo a tutti gli utenti di salire e scendere dal monte senza l’uso dell’automobile.

Sandro Belli

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