Lettere al direttore

Enpa Brescia: “Animali avvelenati, barbarie da denunciare”

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Egr. Direttore,
Sono degli ultimi giorni le drammatiche notizie riguardanti avvelenamenti multipli di animali, cani nella zona di Pavone Mella e gatti a Maclodio, uccisi in modo barbaro e vigliacco con esche contenenti sostanze velenose ad azione letale. Di recente, un episodio analogo ha coinvolto una colonia felina a Monte Isola.
Ma questi casi purtroppo non sono isolati, e funestano la nostra Provincia per tutto il corso dell’anno; alla nostra associazione pervengono spesso segnalazioni dello stesso tenore. A volte vengono presi di mira singoli animali di proprietà, ma più spesso vengono colpiti colonie di gatti o animali che vengono portati a sgambare per i campi. Nel primo caso, si può pensare a vendette per motivi di vicinato; per le colonie di gatti, a qualcuno che accusa i felini di problemi igienici o disturbo ad attività di vario tipo (coltivazione di orti, detenzione di uccelli da richiamo, ecc.). Nell’ultimo caso, quando le esche vengono disseminate in quantità e diffusamente in ambiente aperto, di solito si ipotizza che i responsabili siano cacciatori che vogliano eliminare competitori (volpi, faine, cani) che potrebbero minacciare la selvaggina, in particolare quella di ripopolamento. In tutti i casi, disperdere esche avvelenate nell’ambiente è un comportamento di gravissima inciviltà giustamente punito dalle norme penali, in quanto comporta l’uccisione di animali (sanzionata dall’art.544 c.p.) e mette in serio pericolo anche l’incolumità umana e gli equilibri ambientali. Non bisogna dimenticare, infatti, che i veleni, anche quelli destinati ai roditori, entrano nella catena alimentare, andando ad avvelenare anche i predatori come i rapaci.
Con quale leggerezza si possono distribuire in ambiente pubblico, accessibili a chiunque, anche a bambini, esche contenenti forti dosi di veleno potente e letale a basse dosi? Con quale crudele indifferenza si deve agire, per provocare la morte di tanti animali innocenti? E’ veramente triste dover constatare come certi comportamenti criminali siano ancora all’ordine del giorno.
Ricordiamo a tutti i cittadini cosa sia necessario fare in questi casi: anzitutto, portare al più presto gli animali avvelenati da un veterinario, sia che siano salvabili sia che purtroppo siano già deceduti; inoltre, è essenzialefare denuncia dell’accaduto, anche contro ignoti, quando siano coinvolti sia animali di proprietà sia randagi come i gatti di colonia. Secondo l’Ordinanza del Ministero della Salute del 10.02.2012, i Veterinari che emettono diagnosi di avvelenamento di animali, sia domestici che selvatici, sono tenuti a darne comunicazione al Sindaco e all’ASL. I Sindaci dei comuni in cui avvengono i fatti sono tenuti a ordinare indagini, a far apporre apposita cartellonistica e a dare disposizioni per la bonifica dei luoghi. La stessa Asl fa da tramite per l’invio di carcasse e campioni biologici, nonché di esche, all’Istituto zooprofilattico, per le verifiche di rito.
E’ indispensabile che tutti queste procedure vengano messe in atto, per cominciare ad identificare i responsabili di questi atti barbari e socialmente pericolosi. Esortiamo quindi tutti i cittadini a non arrendersi alla prepotenza di chi si crede furbo solo perché, vigliaccamente, si nasconde nell’ombra, e a denunciare e segnalare tutti i casi rilevati e i comportamenti sospetti.

Sara Pepi, rappresentante di ENPA onlus sezione di Brescia

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