Lettere al direttore

Bragaglio (Pd): “Vicenda Mps, stesso cinismo di quella dell’Unipol contro i Ds”

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Egregio Direttore,
ero (e sono) convinto che con la caduta di Berlusconi la via privilegiata da imboccare fosse allora quella delle elezioni immediate. Come in Spagna, dopo Zapatero con Rajoy. Se non sbaglio, m’era parsa questa la posizione iniziale di Bersani.
Proprio la gravità della crisi esigeva un nuovo governo del Paese, più che un “Governo tampone” sostenuto da forze opposte e tra loro paralizzate. Il Governissimo dell’ABC, appunto. Si disse “prima l’Italia”. Bene. Ma proprio la precedenza all’Italia (mi pare si dicesse proprio Italia e non Mercati!) non comportava un’assunzione diretta di responsabilità da parte del PD per guidare la fuoriuscita definitiva dal berlusconismo? Rischiosa l’attraversata del Mar Rosso? Certo, ma non è stato il massimo tenersi quest’anno acquartierati in un Egitto ostile. Ovvero in un Parlamento fatto in maggioranza da berlusconiani ed aspiranti eredi.
Si misurò effettivamente la distanza dal baratro o se ne accorciò il tragitto per poter motivare l’innaturalità politica di quella scelta? Non si abusò, per calcolo politico, nell’accostamento dell’Italia al default della Grecia? Mancò forse il coraggio nel tentare la vittoria? Domande che non debbono stupire: persino tra gli ebrei c’erano quelli che non volevano Mosè per rimanersene in Egitto. Di più. Anche una volta andati oltre il Mar Rosso non furono pochi pure i pentiti che volevano ritornarsene indietro, confidando solo nel cambio del Faraone.
Pesarono in tutto questo l’incertezza interna al PD e l’interessata inerzia d’una parte dei Parlamentari? Ma con un PD allora sicuramente vincente, non era più facile la formazione d’un nuovo autorevole governo di ampia responsabilità nazionale? Anche con i Monti, come a suo tempo con i Ciampi, senza dover ricorrere alla finzione dei tecnocrati. Alcuni dei quali neppure all’altezza della parte. E parlo non della scontata Fornero, bensì d’un Passera, il primo dell’elenco.
Nella vicenda MPS di oggi contro il PD, come in quella dell’Unipol contro i DS, rivedo il campionario del cinismo politico e della strumentalizzazione, non quella scontata degli avversari (Lega e Berlusconi), ma degli “alleati”. Con la pretesa che il PD porti la croce delle scelte dure del governo e che per Monti a squarciagola s’intonino pure inni e salmi.
Machiavelli ci conferma quanto poco o nulla in politica valgano gratitudine e riconoscenza. E ci dice pure quanto sia rischioso sottrarsi ad uno scontro politico quando si rende indispensabile, nell’illusione di poterlo differire od evitare. I Romani, ci ricorda, vedendo da lontano “gli inconvenienti, vi rimediarono sempre; e non li lasciarono mai seguire per fuggire una guerra, perché sapevano che la guerra non si leva, ma si differisce a vantaggio di altri”. Appunto: differita a vantaggio d’altri.
Chi ingenuamente si sorprende oggi di Monti, pensa che Monti sia il professor Monti e non, più semplicemente, il mondo che rappresenta. Un mondo con il quale quando è necessario ci si allea, e ci si confronta. Sapendo però che è un mondo di enormi interessi materiali, che rappresenta una forza ben più potente delle aspirazioni morali. Un mondo che conosce e pratica la dura legge dei rapporti di forza nell’economia, nella finanza, ancor prima ed ancor più che nella politica. Solo una qualche anima candida ha pensato potesse venire al PD il riconoscimento della palma della vittoria, come si consegna per i donatori di sangue una medaglia all’Avis.
L’ingenuità nelle relazioni personali è meno d’un peccato veniale, che mantiene aperte le porte del paradiso. In politica, viceversa, essa campeggia tra i peggiori peccati mortali e come tale rischia di spalancare le porte dell’inferno. Intanto facciamo in modo – magari anche con il voto utile, ricorda Bersani – che non siano le porte d’un nuovo Governissimo! I rassegnati lo confondono già con la Grosse Koalition. Ma si dà il caso che, per la storia del nostro Paese, Berlusconi non sia Merkel. E pure per noi.

Claudio Bragaglio Consigliere Comunale P.D.

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