Lettere al direttore

“Tintoretto: Cavalieri, serve il coraggio delle idee”

Egregio Direttore,
in una recente presa di posizione pubblica l’amico Luigi Cavalieri, già presidente Aler, ricorda la sua proposta  di utilizzare la Torre Tintoretto come sede della Provincia. Una proposta seria, peraltro condivisa anche da varie realtà. Ma balza altresì in evidenza una contraddizione che rasenta la più totale assurdità. Come possa un immobile essere stato nel contempo proposto dall’Aler  di Brescia come possibile sede di prestigio istituzionale della Provincia e, poco tempo dopo, diventare oggetto (anche per la stessa Aler) d’un inesorabile abbattimento.
Oggi, dopo le dichiarazioni del Sindaco Paroli, ci si trova in una fase nuova. Non più abbattimento, ma possibilità di vendita dell’immobile. Non ho certo nascosto il mio apprezzamento per tale cambiamento di posizione e per un riesame dell’intera questione. Anche se va detto che ci sono volute la traumatica vicenda di Zambetti e la difficoltà finanziaria del Comune.
Si tratta ora di modificare il Contratto di Quartiere. A questo proposito i consiglieri del PD hanno richiesto la convocazione urgente delle Commissioni. Ma non sarà un problema. Dal 2008 il contratto l’han già cambiato ben quattro volte e nessuno si stupirà d’un quinto (e questa volta applaudito) volteggio dei contraenti sulla cavallina.. Lo stesso “Asse sociale” va totalmente ripensato, in quanto con circa un milione di euro, sui tre stanziati, si sono sistemate le famiglie della Torre Tintoretto e non solo. Quindi gli altri due milioni debbono essere diversamente impiegati per altre emergenze sociali ed abitative, per fronteggiare gli sfratti, e non buttati dalla finestra.
Anche altre osservazioni fatte da Cavalieri sono condivisibili. Ma non sarei sincero con un amico come lui se non stigmatizzassi un’ultima cosa. In cauda venenum? No, o almeno in dose solo omeopatica. Egli sostiene che in questi anni, pur essendo contrario all’abbattimento, non è intervenuto perché la questione non era di sua competenza. Eh no! Caro Luigi. Questa tua posizione non posso proprio condividerla! Per il ruolo che tu hai avuto nell’Aler, per le proposte da te avanzate, per il tuo ruolo nell’UDC, avresti invece dovuto sentire il dovere di esprimere la tua autorevole opinione al riguardo contro quella che – e non solo per me – era una “follia amministrativa”. Ma non l’hai fatto e non sei stato il solo. Anche altri esponenti di maggioranza che non condividevano tale scelta, pure loro hanno taciuto. La stessa Aler del presidente Isacchini, che pure aveva sostenuto nel 2007 – con il sottoscritto allora assessore alla casa – la ristrutturazione della Torre e predisposto un primo progetto di massima, si è acriticamente appiattita. Anche di fronte alla lievitazione dei costi, passati da 18 a 40 milioni, più la perdita di circa 10 milioni dell’immobile.
Penso che il coraggio delle proprie idee meriti sempre d’essere espresso. Magari senza dover proprio aspettare l’ultima calata di sipario, poltrone vuote e luci spente. Anche se costa. Coraggio espresso, ma non solo quando si è costretti a separare la propria sorte da quella “imbarazzante” forzatura sull’abbattimento, fatta da un Assessore regionale come Zambetti, incriminato per scambi di voti e di interessi con la ‘Ndrangheta.

Claudio Bragaglio Consigliere Comunale P.D.

 

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