Lettere al direttore

Fornasari, Pdl: “Tutto è tornato al punto di partenza”

Gentile Direttore, scrivo per condividere alcune riflessioni.
Parto da una prima e fondamentale considerazione: nasco politicamente in Forza Italia e sono sempre stata una grande sostenitrice di Silvio Berlusconi, tanto da difenderlo in sede di discussione anche oltre il limite della ragionevolezza; con lui e per lui ho volantinato, manifestato, tesserato e dedicato molto tempo alla propaganda fino a candidarmi in Consiglio Comunale a Brescia.
Ho condiviso quasi tutte le sue scelte politiche, fino a quella dell’anno scorso di individuare la figura di un segretario che potesse, gradualmente ma inesorabilmente, guadagnarsi la stima e la fiducia dei dirigenti del PdL prima e degli italiani poi; dal giorno della scelta rivolta ad Angelino Alfano abbiamo iniziato a respirare tutti aria di rinnovamento e di scoperta, finalmente, di quelle regole basilari di democrazia interna ad un partito che si sarebbero dovute concretizzare nelle famigerate “primarie” anche per la scelta dei candidati da inserire nelle liste, a tutti i livelli.
Questo grande e meraviglioso disegno sembrava aver assunto forma e sostanza un giorno di Maggio, a Pavia, dove un gruppo di “incoscienti giovani pidiellini chiamati i formattatori” hanno dato vita ad un movimento chiamato “formattiamo il PdL” (di cui sono l’esponente bresciana) che ha fatto di primarie, rinnovamento della classe dirigente e scelta dei parlamentari i suoi cavalli di battaglia.
Poi un giorno, improvvisamente, tutto è tornato al punto di partenza: di primarie non si è più voluto parlare, i listini bloccati sono tornati ad essere la parola d’ordine di ogni campagna elettorale ed il promettente segretario del PdL è passato dall’essere il futuro, al passato recente del PdL.
Orbene, non è sulla ridiscesa in campo di Silvio Berlusconi che verte la mia riflessione, ma su quel metodo che, ancora una volta, predilige l’imposizione dall’alto alla condivisione con la base e rifugge da una seria riflessione sperando che un maquillage ben fatto possa far sparire tutte le rughe di una vecchia signora, invece di tentare di nasconderle malamente. I grandi paesi europei mantengono gli stessi partiti da anni aggiornandone le idee e rinnovandone la classe dirigente ed i leader, in Italia ci teniamo sempre le stesse facce e speriamo che continuando a cambiare il nome del partito si vincano le elezioni.
Sono ancora oggi una pidiellina sinceramente convinta, ma invece di dover spiegare ai miei elettori che il partito per il quale mi candiderò alle prossime elezioni amministrative ha un nuovo nome e forse un bell’aquilone nel simbolo, avrei preferito poter raccontar loro come il mio vecchio partito si è reso conto dei suoi errori, ha rinnovato la classe dirigente ed è pronto ad affrontare con solidità le nuove sfide di un paese profondamente in affanno.

Mariachiara Fornasari – Consigliere Comunale, Gruppo PdL

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