Lettere al direttore

Ex cava Piccinelli: “Il Comune di Brescia cosa intende fare?”

Brescia sarebbe una città senza problemi se bastasse un tavolo della Prefettura a risolverli! Così anche per il Cesio 137 alla “Cava Piccinelli” è stato aperto un tavolo cui siedono gli enti preposti per tentare di risolvere un problema che si trascina da innumerevoli anni.
La presenza del materiale radioattivo è nota dai primi anni novanta, ma solo nel 1997 si è provveduto con un intervento “tampone” a mettere provvisoriamente in sicurezza il sito: un telo di plastica e della terra a coprire e proteggere l’area dall’infiltrazione dell’acqua piovana che avrebbe potuto, tramite il percolato, contaminare la falda acquifera sottostante.
Da allora si sono semplicemente effettuati controlli periodici della falda attraverso quattro piezometri installati tutt’intorno.
Almeno fino al 2008 quando, per motivi ignoti, i controlli sono stati sospesi per essere ripresi solo alcuni anni più tardi senza preoccuparsi che in quel periodo la falda era risalita di circa quattro metri avvicinandosi sempre più pericolosamente al terreno contaminato.
Questa grave omissione dimostra l’inqualificabile assenza delle istituzioni nel trovare una soluzione ad un problema che pareva si volesse far scivolare nell’oblio.
E’ stato solo grazie alle numerose sollecitazioni poste in atto dai Comitati, prontamente raccolte dal gionalista Andrea Tornago che ha fatto una serie di servizi per l’emittente Radio Popolare, che l’argomento è tornato alla ribalta, ma l’assessore all’ambiente Paola Vilardi invece di provvedere si limitava a minacciarre di querelare per procurato allarme il Comitato Spontaneo Contro le Nocività.
Alti interpreti stesso metodo: anche nel corso della commissione ambiente del giorno 05/07/2012 il rappresentante del Comitato per l’Ambiente Brescia Sud è stato minacciato di querela mentre illustrava la situazione del sito inquinato dalla Caffaro chiedendo conto agli ammnistratori degli interventi che si vogliono fare per la bonifica.
A quanto pare chi ci amministra pensa di poterlo fare minacciando chi fa domande e pretende risposte concrete. Ma i cittadini non si lasciano intimidire ed è per questo che il Comitato Spontaneo Contro le Nocività chiede di avere risposte in merito alla bonifica della “Cava Piccinelli” per la quale sono stati stanziati solamente 350.000 euro circa a fronte dei 2.500.000 necessari in base a quanto dichiarato dal sindaco Adriano Paroli in una sua vecchia intervista.
Da quanto affermato dall’Arpa nel rapporto dell’aprile 2012 risulta chiaro che se la falda non è ancora contaminata è comunque in grave pericolo e che senza interventi di messa in sicurezza la contaminazione è destinata a raggiungere la falda producendo un disastro di proporzioni incalcolabili.

Comitato Spontaneo Contro le Nocività

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