Lettere al direttore

Carmine: una buffonata quelle lamentele per la movida

Sinora sono rimasto in silenzio perché pensavo sarebbe stata la solita bagarre, l’ennesimo battibecco tra vicini esacerbato dal caldo e che, nel giro di qualche scambio di osservazioni salaci sui quotidiani, sarebbe andato sgonfiandosi con la medesima, inconcludente rapidità con cui si è venuto a montare il caso… Vedo però che non accade e che in più si cerca di far passare la questione come seria o degna di nota: la realtà dei fatti è che il millantato problema movida al Carmine è solo una buffonata! A dirlo è un residente di via Battaglie che conosce molto bene il quartiere, che lo vive, lo frequenta e lo subisce. Nella zona compresa tra la Pallata e via Capriolo, nell’attiguo tratto di via Mameli e in altri vicoli non lontani c’è davvero degrado, e sono convinto che chiunque di quanti abitino quelle vie farebbe cambio seduta stante con i “colleghi” residenti della zona più a nord. Non solo: so per certo che molti di loro sarebbero disposti a permutare parte delle loro già magre pensioni o lo stipendio (che di questi tempi non  basta mai) per far aprire sotto casa un “New Carmen Town” o simili… perché?! Perché i problemi, quelli veri, sono creati non dalla movida (già usarne il termine mi fa sentire più chic), ma dagli alimentari extracomunitari che di fatto fungono da locali, ospitando spacciatori e delinquenti. Volete le prove?! Passate da quelle parti il sabato pomeriggio… Ogni e, ripeto, ogni fine settimana (e col caldo anche spesso ora nei giorni feriali), ci sono zuffe, passaggi di cocaina a ragazzini (visti con i miei occhi), picchiaggi su commissione per regolamento conti da spaccio, rivendita documenti falsi, furti, apprezzamenti pesanti alle donne, minacce. Certo ci sono i vigili… che tengono costantemente il naso all’insù, ma per il resto nisba. Solo quest’anno mia moglie ed io abbiamo chiamato 5 volte la polizia per stranieri svenuti dal troppo bere davanti al nostro ingresso, 2 per altrettanti ritrovati immersi nel sangue dopo una rissa, 3 per distruzione di arredo pubblico, innumerevoli volte poi per segnalare gentaglia ubriaca che urlava nel cuore della notte, fermava le ragazzine, si buttava sulle auto. Ogni mattina è quel che resta della guerra della sera precedente: fazzoletti, bottiglie, vetri, cartacce, vomito urina, feci (androni compresi: novembre 2011), piattini e cibo sulle vetture, specchietti e antenne rotti… Ora: inizi di luglio: è allarme per due pallini sputati da una pistola giocattolo in zona movida… Aprile 2012: esplosi colpi di pistola (veri) nel condominio di fronte all’ex Albergo Sirio, trovata l’arma sulle scale, risultato: neanche un trafiletto sui giornali! E poi?! Se qualcosa si fa notare sei razzista, se qualcosa fai presente vieni minacciato, se qualcosa va in porto interviene il Tar e tutto torna come prima.. Stiamo scherzando?! Noi sì che siamo ostaggi in casa nostra, altro che movida! So che il fratello del nostro Sindaco abita nella zona incriminata dai nuovi, colorati e luminosi locali, continuo a considerarlo una persona abbastanza intelligente per capire che, prima di quello, c’è altro che davvero merita il suo interessamento. Bene anche la proposta di Labolani, che almeno ha avuto il coraggio di guardare alla totalità del centro e non solo all’insussistente problema di via Fratelli Bandiera. L’unica cosa che mi spiace è non firmare pubblicamente questa lettera, perché già vittima di troppe minacce e brutti scherzi. Ma non ce n’è bisogno: basta chiedere al commissariato più vicino quante telefonate allarmate giungano per colpa dei suddetti alimentari!… Chissà se anche su questo tema, realmente valido e concreto, si solleverà un polverone?! Purtroppo, temo di conoscere già la risposta!…

Un residente di via Battaglie

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