Lettere al direttore

D’Annunzio: “I dipendenti devono cercarsi un lavoro nuovo?”

Più informazioni su

Si è svolto il 23 gennaio scorso in Prefettura un nuovo incontro sull’agitazione del personale del “D’Annunzio”. Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per la sempre più deficitaria situazione dell’aeroporto, descritta ampiamente su tutti i giornali bresciani e veronesi in queste settimane. Cosa ancora più grave, i media nazionali ormai considerano il nostro scalo come il simbolo degli sprechi e della malagestione delle società partecipate da enti pubblici. Abbiamo poi criticato l’interruzione degli incontri con l’addetto alle relazioni industriali, Ignazio Piras: a fronte infatti di alcune ipotesi di mediazione (sul prolungamento dei contratti dei precari, sulle procedure per le richieste di prolungamento dell’orario di servizio, sulle contestazioni disciplinari e sulla liquidazione delle ore straordinarie) è giunta a dicembre la chiusura della trattativa dalla Direzione Aziendale.
A fronte di tutto ciò, il presidente, Vigilio Bettinsoli, e il direttore operativo, Erik Vacis, hanno semplicemente affermato che le scelte sul futuro di Montichiari sono in mano ai veronesi, che l’Unione Sindacale di Base non è firmataria di contratto e quindi non può ricevere informazioni sulla situazione economica della società, e che la trattativa si è interrotta perché sono state ritirate le deleghe a Piras.
Chiediamo all’azienda di dire chiaramente ai lavoratori se devono iniziare a cercarsi un altro impiego o se c’è la garanzia che saranno utilizzati nelle altre società del “Catullo”. E di dimostrare la buona volontà di sedersi a un tavolo per risolvere le questioni sindacali, comunque decisive, che abbiamo posto. Ma nei giorni successivi all’incontro del 23 gennaio abbiamo assistito solo al silenzio e alla contestabile procedura di “precettazione” per tutti i lavoratori e le lavoratrici in occasione dello sciopero nazionale di USB del 27 gennaio. Lorsignori vogliono decidere sopra la testa dei lavoratori e poi comunicarci cosa vogliono fare. A quel punto sarà troppo tardi per influire sulle scelte fatte. E le notizie che trapelano dal personale postale in servizio a Montichiari vanno in questa direzione: si parla abbastanza esplicitamente, infatti, di un disimpegno di Poste Italiane a partire dal mese di marzo.
L’Unione Sindacale di Base non si rassegna a questo esito già scritto e invita lavoratori e lavoratrici a prendere la parola sul proprio destino, a farsi sentire con lo strumento che hanno a disposizione: lo sciopero. Uno sciopero che metta al centro della “questione aeroporto” chi sta rischiando il proprio posto di lavoro, la propria condizione economica e il proprio bilancio familiare. Soprattutto di queste persone dovrebbero ricordarsi i dirigenti della “Catullo S.p.A.” e della “D’Annunzio S.p.A.”, gli amministratori degli enti pubblici coinvolti e, non ultimi, i sindacati confederali della nostra provincia.
Abbiamo indetto una mobilitazione di 4 ore (dalle 0.00 alle 4.00 del mattino, quando ci sono gli aerei postali, gli unici che utilizzano l’Aeroporto) per martedì 13 marzo 2012: per la difesa dell’occupazione dei dipendenti della “D’Annunzio S.p.A.” e per il rispetto della loro dignità. Chiediamo l’adesione di tutti i lavoratori e di tutte le sigle sindacali che intendono far sentire la voce di chi finora è stato dimenticato.

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato sede di Brescia

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.