Lettere al direttore

Metrò e termovalorizzatore, Bragaglio: “Pretestuosa polemica di Paroli in Consiglio”

Nell’ultimo Consiglio Comunale s’è registrata, in diretta televisiva, una sgradevole polemica del Sindaco Paroli, contro il sottoscritto e l’on. Corsini su metrò e termovalorizzatore. Rilevo in primo luogo la grave scorrettezza d’una polemica astiosa a cui non è stata data possibilità, dati i tempi contingentati, d’una replica  argomentata.
1)    Il primo tentativo polemico di Paroli è stato quello di colpire il senso di responsabilità amministrativa della sinistra verso la città, citando la mancata partecipazione al voto del Gruppo Pds, da me diretto, ed in particolare dell’allora consigliere Corsini, sul termovalorizzatore.
In realtà è stata proprio l’astensione del gruppo PDS, collocato all’opposizione della Giunta Panella, che rese possibile, in modo determinante, l’approvazione della delibera di ASM sul termovalorizzatore, nel Consiglio del 29 luglio del ‘92.
In un precedente consiglio dell’8 maggio, Riccardo Conti, a nome del gruppo DC, aveva dichiarato “esaurita  la fase politica di questa giunta” e che non aveva “ nessuna intenzione di arrivare al bilancio di ottobre con questa giunta”.
Ho ricordato in Consiglio – e per la prima volta pubblicamente – che in occasione di quel voto ci venne richiesto dall’area “prandiniana”, che comprendeva anche l’attuale sindaco Paroli, di esprimere un nostro voto contrario sul termovalorizzatore. Voto che avrebbe reso possibile una loro astensione e quindi l’affossamento certo della delibera di ASM. E pure della giunta Panella. Infatti i voti contrari di Pds, Lega ed altri gruppi, con l’astensione dei sei consiglieri prandiniani, erano di gran lunga superiori ai voti favorevoli. L’astensione del Pds li costrinse invece ad un loro voto favorevole e la votazione si chiuse tra molte astensioni, ma con 23 voti favorevoli e 15 contrari. Diversamente l’esito sarebbe stato inequivocabile: 17 favorevoli, 27 contrari e sei astenuti. Semmai Paroli in Consiglio doveva giustificare quel suo comportamento e magari anche ricordare che il Termovalorizzatore è stato da sempre contrastato dalla Lega,  di cui lui è alleato.
2)    Se poi il sindaco Paroli insiste demagogicamente, come ha fatto anche nell’ultimo Consiglio, sulla sua contrarietà alla fusione di ASM e AEM, è bene ricordare che tutta questa sua contrarietà la si vede oggi, con il fallimento degli amministratori da lui nominati, ma non allora. Tant’è che nel Consiglio del 27 giugno del ’97, chiese  di guadagnar tempo, con lo slittamento di due settimane, per poter poi votare a favore, come lui avrebbe fatto se fosse stato in Consiglio a Milano. Così disse. Non a caso Forza Italia si limitò ad una astensione. Semmai va aggiunto che Paroli assecondò con il suo comportamento le posizioni della Moratti, sindaco F.I. di Milano, nel tentativo di mettere in difficoltà Corsini e il centro sinistra bresciano, e solo per ragioni elettorali, danneggiando in questo modo ASM e la città. D’altronde, in quanto a senso di responsabilità, Lega e F.I. paralizzarono pure anche il Consiglio per sei mesi per la riforma delle Circoscrizioni, da me proposta. Fecero pure un ricorso al TAR sulle modalità formali di convocazione del Consiglio!
Una volta diventato sindaco, Paroli ha prolungato d’un anno, contro gli accordi già presi, la presidenza milanese del Consiglio di gestione e ha azzerato gli amministratori bresciani, tra cui l’ing. Capra, pur di mettere propri fidati amministratori. E sono proprio questi che portano le responsabilità dell’attuale situazione molto critica di A2A. Si pensi solo alla  riduzione, da 80 milioni agli attuali 30 milioni circa, dei trasferimenti dei dividendi al Comune di Brescia o al cedimento del valore del titolo. Anche in questo caso, poi, l’ennesimo vuoto di memoria di Paroli che dimentica la battaglia per la totale privatizzazione dell’ASM fatta dalla Lega, di cui lui è alleato.
3) In quanto poi al suo attacco nei miei confronti, ricordo al Sindaco che vado fiero delle mie scelte riformiste in Loggia. E sulle questioni più difficili, anche quando ero all’opposizione.
Penso al sostegno con Borghini, a metà degli anni ’70, dato all’adeguamento delle tariffe, proposto da Trebeschi, che rese possibile l’estensione del teleriscaldamento. Penso al consenso con Barzellotti capogruppo alla caldaia policombustibile ASM, con relativo desolforatore. Penso al metrò, già dagli anni ’80, contro cui ancora due giorni fa il sindaco Paroli s’è scagliato. Marchiando l’addizionale Irpef come “tassa del Metrò”, pur di difendere 300 milioni di opere pubbliche sbagliate o non prioritarie (sede del Comune, parcheggio sotto il Castello, Stadio, abbattimento Torri di S. Polo, ecc.) che comportano un taglio pesante anche sui servizi sociali.
Debbo dire, però, che tutto ciò non mi sorprende. A fronte d’una maggioranza che traballa e perde pezzi, Paroli annaspa e cerca solo di trovare un salvagente per se stesso con pretestuose sue divagazioni contro l’opposizione.

Claudio Bragaglio Consigliere Comunale P.D.

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