Chiusura Timken di Villa, interrogazione del Pd in Parlamento

(red.) Il segretario provinciale Michele Zanardi e il Vicesegretario, responsabile Lavoro Massimo Reboldi si sono recati questa mattina presso il presidio dei lavoratori Timken a Villa Carcina, dove alle ore 12 era prevista una video call con Antonio Misiani, gia viceministro all’Economia e attuale resp. Nazionale per i temi economici del Partito Democratico, cui han partecipato il segretario FIOM Ghilardi e l’RSU Zubani.

 

Misiani, nella serata di ieri ha inoltre già presentato una interrogazione parlamentare per stimolare il Governo ad adoperarsi in ogni modo al fine di scongiurare i licenziamenti. Lo stesso è stato presentato alla Camera dall’on. Marina Berlinghieri

 

“E’ con enorme sorpresa che apprendiamo l’inspiegabile volontà di cessazione di attività della Timken – esordisce Michele Zanardi – azienda tutt’altro che in crisi che lavorava a pieno ritmo. Esprimiamo solidarietà a tutte le lavoratrici e lavoratori e riteniamo strumentale l’offerta di mobilità interna, constatando che il più vicino degli stabilimenti si trova in Romania”.

 

“Con la fine del blocco dei licenziamenti sta affiorando quello che temevamo da tempo e i casi GKN e Gianetti Ruote ne sono l’esempio”- prosegue Zanardi “Ma quello che si sta verificando con la Timken è ancora peggio, perché l’azienda è in buona salute e non ha subito cali di produzione causati dal periodo di pandemia da Covid 19”.

 

“Quello che sta avvenendo è una delocalizzazione nei fatti” il ragionamento di Massimo Reboldi “il timore è che l’azienda, che è presente in oltre 24 Paesi con quasi 60 stabilimenti, possa trovare più conveniente chiudere in Italia e potenziare altrove. Serve l’intervento del Governo e di nuove regole europee” continua Reboldi.

Il sen. Misiani, in videoconferenza da Roma, ha raccolto le testimonianze dei delegati sindacali e ha assicurato che se ne farà carico presso i ministeri competenti, compreso quello dello Sviluppo Economico.

 

L’impegno di tutto il PD provinciale a sollecitare tutti i livelli istituzionali, Provincia, Regione, Parlamento e Governo affinché vengano evitati i licenziamenti.

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