Smart working, sindaco Del Bono: “Serve un piano per tornare in ufficio”

Dopo Apindustria, anche gli uffici pubblici stanno valutando l'opportunità di tornare in sede in modalità mista.

(red.) Durante i tre mesi di massima emergenza dovuta alla pandemia sanitaria da coronavirus, anche nel bresciano la parola d’ordine per i dipendenti pubblici, così come quelli privati, è stata lo smart working al lavoro. Una situazione, quella del lavoro agile, che ha coinvolto a Brescia città circa 10 mila addetti e con risultati giudicati positivi sia dal punto di vista dei lavoratori, ma anche degli utenti. In queste ore intorno a venerdì 26 giugno anche nel territorio provinciale di Brescia è in corso un dibattito sulla necessità o meno che gli addetti proseguano il lavoro in modalità agile, oppure tornando alla normalità in ufficio e nel rapporto diretto con gli utenti allo sportello.

Tanto che, da un’indagine di Apindustria, emerge come diverse aziende, nonostante la fine dell’emergenza sanitaria, abbiano deciso di proseguire l’esperienza dello smart working. Che incide in modo positivo anche sugli spostamenti e quindi sulla mobilità e l’inquinamento. Sul fronte pubblico, nel corso del lockdown anche l’Inps e il Comune di Brescia, ovviamente dove possibile, hanno operato in smart working. Una pratica che era già stata avviata in via sperimentale da entrambe e poi estesa per forza di cose. L’istituto di previdenza ha portato, per la sede centrale, a lavorare in questa modalità oltre 340 addetti che hanno parlato di un successo.

Tanto che ancora oggi continuano a operare da casa, ma gli utenti possono comunque sempre chiedere informazioni al telefono. Per quanto riguarda il Comune di Brescia, lo smart working era stato attivato in via sperimentale per una decina di addetti volontari dal 2016 e addirittura in questo momento la metà dei 1.600 dipendenti continua a operare da remoto. Anche se tra la Loggia e l’Inps si sta facendo strada l’ipotesi della modalità mista per consentire soprattutto agli utenti più deboli di andare comunque alle sedi per sbrigare le pratiche.

Anche l’Agenzia delle Entrate all’ufficio bresciano hanno lavorato in modalità agile, ma ora c’è chi sta riprendendo la normale attività in ufficio. E per questo fronte propende anche il sindaco Emilio Del Bono. In linea con quanto aveva detto il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala, anche Del Bono sostiene l’idea di un piano per tornare in ufficio e soprattutto per i servizi rivolti agli anziani “che non possono fare tutto online”. A livello territorio, durante l’emergenza anche la prefettura e la Provincia hanno lavorato in modalità smart working.

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