Coronavirus, all’ospedale Civile isolato il ceppo “bresciano”

I ricercatori del laboratorio di Microbiologia hanno isolato la mappa genetica del virus che ha infettato un bresciano.

(red.) L’ospedale Civile di Brescia si aggiunge allo Spallanzani di Roma, al Sacco e al San Raffaele di Milano in un’importante scoperta. Infatti, i ricercatori Francesca Caccuri e Alberto Zani, diretti da Arnaldo Caruso sono riusciti a isolare la “versione bresciana” del Coronavirus. Cioé dell’agente patogeno che ha contagiato un paziente bresciano infetto. La notizia arriva dal laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Università degli Studi di Brescia legato al Civile ed è importante perché permette di studiare meglio il virus – quello in diffusione in Europa non è diverso da quello cinese – per poter ricavare una cura.

Tutto ciò che si apprenderà a Brescia sarà comunicato alla banca dati del San Raffaele di Milano e alla Società italiana di Virologia. Grazie all’isolamento della mappa genetica del virus potranno essere provati nuovi farmaci antivirali e sviluppare un vaccino. Di certo è stato appurato che il virus è molto aggressivo e ha una grande capacità di contagio.

Ora si cercherà di individuare degli anticorpi per fermare l’azione del virus ed evitare l’infezione. Nel frattempo lo stesso direttore del laboratorio Arnaldo Caruso sottolinea che il numero dei contagiati nel bresciano dovrebbe essere molto più alto dei 1.500 circa confermati e che dalla pianura raggiunge le montagne dilagando tra la popolazione con la sua forza.

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