A2a-Alfa Acciai, energia di scarto riscalderà Brescia

Progetto pilota della Regione che parte dalla nostra città. Il calore in esubero dall'acciaieria entrerà nelle reti di A2a per fornire il riscaldamento.

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(red.) Un sistema intelligente di gestione dell’energia, che collega i siti produttivi ai quartieri e alle città, in una logica di evoluzione verso le smart city. Sarà avviato in forma sperimentale a Brescia, area territoriale scelta per il progetto pilota. Lo prevede il nuovo accordo per la Ricerca sul progetto “Smart Grid: bando energETICO” approvato ieri, lunedì 17 settembre, dalla giunta regionale su proposta del vicepresidente e assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala. Il progetto ha come capofila l’azienda A2a Calore & Servizi di Brescia che guida il partenariato composto da Siat Italia Srl – Società Industriale apparecchiature termiche di Rho, Alfa Acciai Spa di Brescia, Dh Planet Srl di Carpenedolo e il centro di ricerca dell’università degli Studi. La sede operativa del progetto sarà l’Alfa Acciai, realtà leader nella produzione di acciaio per cemento armato. La linea distributiva dell’energia utilizzata sarà la linea di A2a su Brescia.

Il sistema, una volta maturo, sarà scalabile e replicabile con vantaggi per l’intero territorio lombardo, che conta diversi impianti siderurgici. Entro aprile 2020 verrà effettuato lo studio e saranno realizzati gli impianti pilota. Il progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ha come suo elemento qualificante il recupero dell’energia termica prodotta dall’acciaieria: il recupero del calore di scarto dei processi produttivi e il suo utilizzo all’interno della rete di teleriscaldamento cittadina valorizzeranno energie che attualmente vengono disperse in atmosfera. Il calore immesso all’interno della rete di teleriscaldamento verrà distribuito alle utenze presenti sulla rete in modo “intelligente”, ovvero rispondendo in maniera efficace alle curve di richiesta termica degli utenti. “Con questi accordi – ha sottolineato il vicepresidente Sala – favoriamo una stretta sinergia tra imprese e centri di ricerca finalizzati allo sviluppo del territorio e a progetti che abbiano un impatto concreto e positivo sul benessere dei cittadini”.

Il recupero di calore proveniente da cascami termici a bassa temperatura è considerato, anche nelle direttive europee di riferimento, assimilabile alle fonti rinnovabili perché nonostante l’energia utilizzata e poi dispersa dai processi siderurgici possa essere di origine fossile, il recupero rappresenta un’energia pulita, poiché non richiede l’impiego di fonti fossili. La riduzione dei costi di smaltimento e di produzione dell’energia porta a creare un processo innovativo che ha individuato soluzioni tecnologiche capaci di utilizzare in modo efficiente le reti distributive di A2a nel lungo termine per offrire energia a prezzi calmierati rivolta alle fasce più deboli della popolazione. “Gli impatti positivi sul territorio – ha concluso il vicepresidente Sala – sono sia in termini di incremento dell’efficienza dei siti produttivi, aumentandone la competitività, sia in termini di impatto ambientale, con il recupero energetico e riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica, monossido di carbonio e ossidi di azoto”.

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