Rilevatori, respinto il ricorso della Cgil

La Camera del Lavoro contro la delibera del comune di Chiari che esclude gli extracomunitari dalle candidature per i posti da rilevatore del censimento.

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(red.) Sindaco di Chiari uno, Cgli zero. Questo il risultato del primo tempo della querelle che vede contrapposti il primo cittadino leghista Sandro Mazzatorta e la Camera del Lavoro bresciana sulla vicenda relativa alla esclusione, da parte dell’amministrazione clarense, degli extracomunitari dalle liste dei candidati come rilevatori comunali per il censimento della popolazione.
Il ricorso presentato dal sindacato è stato infatti respinto. Nella sentenza, i giudici hanno sostenuto che il sindacato non è deputato a promuovere ricorsi su vicende di discriminazione. Questo perché la sigla di via Folonari non è inserita tra le  associazioni che possono intervenire sul tema.
Un ostacolo che, però, la Camera del Lavoro di Brescia ha aggirato affidando la prosecuzione della causa alla Fondazione Piccini, già compagna del sindacato di altre vicende analoghe in tema di discriminazione. La battaglia dunque prosegue e un’altra udienza è stata fissata al 15 dicembre, data in cui il tribunale dovrebbe entrare nel merito della questione e decidere se la delibera del comune è legittima o meno.
Intanto, comunque, la tempistica segna un netto vantaggio per Mazzatorta che ha sottolineato come l’amministrazione clarense un risultato pratico l’abbia già ottenuto, ovvero quello di escludere gli stranieri dalle liste dei candidati rilevatori. Questo perché, fissato il giudizio alla metà di dicembre, i termini per la consegna dei questionari sono stabiliti al 31 dicembre e i contratti a progetto sono già in scadenza.
Anche il comune di Brescia aveva deliberato come quello di Chiari, escludendo in un primo momento gli extracomunitari dalle liste dei rilevatori, ma poi, in tempi più rapidi, poco prima che venisse emessa la sentenza del Tar, la Loggia ha deciso di rifare il bando, aprendolo anche agli stranieri.

 

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