Castegnato, una panchina rossa per Elena Casanova

Il simbolo contro la violenza alle donne è stato collocato nel punto in cui la 49enne, il 20 ottobre scorso, è stata uccisa a martellate dall'ex.

(red.) Una panchina rossa, come il sangue versato da tante, troppe donne vittima di violenza. Un simbolo che, insieme alle scarpe rosse e ai foulard arancioni, vuole rappresentare la tragedia dei femminicidi, una piaga che sembra essersi ampliata negli ultimi anni.
Ed è proprio una panchina colorata di rosso, collocata in via Fiorita a Castegnato, nel bresciano, ad indicare il posto occupato da una donna che non c’è più, una donna portata via dall’odio e dalla violenza di un uomo.  E questa donna è, insieme con le altre cadute nel recente e più lontano passato, Elena Casanova, la 49enne uccisa a martellate dall’ex fidanzato Ezio Galesi lo scorso 20 ottobre, davanti alla propria abitazione.

elena casanova

“Chi ama protegge, non ferisce” è la frase, scritta in caratteri bianchi, apposta sulla panchina che il Comune di Castegnato inaugurerà il prossimo 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne.
Il manufatto è stato donato dall’Associazione Boom di Brescia ed è stata collocata proprio nel punto in cui Elena ha perso la vita sotto i colpi brutali del rancore di un uomo che, probabilmente, non si rassegnava all’addio. Dalla panchina rossa partirà un corteo organizzato in collaborazione con la parrocchia.

 

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