Bando per sistemare gli alloggi sfitti

Oltre al fondo comunale per l'emergenza abitativa, la Loggia pubblicherà presto un bando per finanziare la riqualificazione degli appartamenti non affittati.

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fenaroli berardelli(s.s.) Se anche la crisi economica fosse giunta ad un punto di svolta, quella occupazionale è ancora lontana dall’essere risolta. Lo sa bene l’assessore alla Casa del Comune di Brescia, Marco Fenaroli, che ogni giorno incontra famiglie che rischiano lo sfratto perché hanno perso il lavoro e non possono più pagare l’affitto. Solo a Brescia, nel 2014 sono, stati registrati dal Tribunale 790 sfratti, il 10% in più dell’anno precedente.
Altre 132 famiglie, invece, si sono rivolte allo Sportello contenimento sfratti di piazza Repubblica 1, chiedendo l’intervento del comune attraverso il fondo affitti. 75 procedure di sfratto sono state rinviate, 3 sono state cancellate e per 24 situazioni a rischio il comune è riuscito a intervenire prima per sanare la situazione. Ora il fondo, che aveva esaurito il finanziamento comunale, sarà rifinanziato dai soldi stanziati dal ministero delle Infrastrutture, per il programma contro l’emergenza abitativa, per un totale di 536mila euro.
“A Brescia si stanno ancora perdendo posti di lavoro”, ha spiegato Fenaroli, “come dimostrano i casi di Iveco e Stefana. I soldi del ministero sono arrivati in tempo per poter proseguire con le erogazioni, anche se sappiamo che si tratta sempre di misure tampone in attesa che a livello statale si facciano ripartire gli investimenti per l’edilizia residenziale pubblica, l’unica via secondo me per risolvere la situazione”.
A sostegno di questo programma, che ogni anno raccoglie sempre più richieste, fra pochi giorni il comune emetterà un bando di sistemazione degli alloggi sfitti, destinati poi a diventare locazioni a canone concordato. Tutti i proprietari di appartamenti sfitti e che hanno bisogno di essere sistemati potranno fare domanda per ottenere il contributo a fondo perduto, ma assumendosi l’impegno formale di affittare gli alloggi risultanti con contratto a canone concordato, che dovrà avere un valore annuo non superiore a 7.200 euro. Il Comune si riserva di poter indicare al proprietario inquilini che si sono rivolti ai Servizi sociali.
Gli interventi di  manutenzione non dovranno superare i 20.000 euro totali a cui il Comune contribuirà per il 60%. Poiché a disposizione ci sono 500.000 euro (480.000 dalla Regione e 20.000 dal Comune), si è ipotizzato di poter soddisfare al massimo un’ottantina di richieste. “Questa è una risposta concreta alla mancanza di alloggi liberi in città”, ha sottolineato il responsabile del settore Casa Alberto Berardelli.

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