Acqua, dibattito su cromo VI e salute

E' in programma mercoledì 23 luglio dal gruppo Meetup di Brescia. Appuntamento alla Cascina Maggia di San Polo.

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(red.) Alla luce del dibattito che si è generato sulla qualità dell’acqua Pubblica fornita ai cittadini e dall’importanza di tale tema che più di altri mina la fiducia nei confronti della gestione del bene e della salute pubblica, il meetup di Brescia organizza un incontro per trattare i temi emersi riguardo l’acqua pubblica a Brescia e la presenza di Cromo VI. L’evento è in programma mercoledì 23 luglio alle 20, presso la Cascina Maggia (via Maggia n.3, Brescia).
Con l’ intervento di Marino Ruzzenenti (storico dell’ambiente), Vitamaria Macchitella (Perito chimico), Fabrizio Valli (forum per l’acqua pubblica), Guido Menapace (Comitato Brescia Sud), ed i rappresentanti del Movimento 5 Stelle nelle istituzioni Giampietro Maccabiani, Dario Violi (consiglieri regionali) e Laura Gamba (consigliere comunale Brescia), si approfondirà il tema dell’acqua Pubblica e di Buona qualità e ripercorrendo le iniziative sviluppate fin ora dentro e fuori le istituzioni.
“Alla luce dei dati forniti dall’ Efsa ( European Food Safety Authority )”, si legge in un comunicato stampa, “il rischio per l’esposizione a Cromo VI in concentrazioni superiori ai 2 microgrammi/litro non è trascurabile per la popolazione dei bambini con peso corporeo inferiore ai 20 kg e, inoltre, il limite di 5 microgrammi/litro non è trascurabile per gli effetti neoplastici sull’intera popolazione. Proprio in questi giorni l’assessore Fondra, a nome dell’Osservatorio «Acqua bene comune» ha definito «preoccupante» il quadro della presenza di Cromo nelle acque bresciane.
Ci si chiede quindi come possa essere permesso che il gestore comunale prelevi dalla falda un’ acqua contaminata (>5 microg/l) e la immetta nell’acquedotto per il consumo umano, e che l’amministrazione pubblica minimizzi il problema giustificandosi a mezzo di una carenza carenza legislativa (il d.lgs n. 31 del 2001 che norma l’acqua destinata al consumo umano non prevede un limite esplicito per il Cromo VI). Crediamo che i cittadini Bresciani debbano essere informati e consapevoli dello stato di salute dell’ambiente che ci circonda, in modo da poter valutare le possibili alternative e soluzioni necessarie per porre rimedio alle situazioni di degrado che subiamo ogni giorno”.

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