“Sebino for Kosovo”, un camion di solidarietà

Ultimata la raccolta di generi alimentari e indumenti in collaborazione con Coldiretti e protezione civile Cb club Sebino. Lunedì la partenza alla volta di Pristina.

(red.) “Sebino for Kosovo”, è questo il nome dell’iniziativa nata quasi per caso dall’amicizia della giornalista iseana Milla Prandelli con l’appuntato scelto dei Carabinieri in missione in Kosovo Corrado D’Altocolle.
L’operazione, i cui partners sono Coldiretti e protezione civile Cb club del Sebino, ha riunito anche molte altre associazioni del territorio con l’obiettivo dichiarato di prestare soccorso e dare un po’ di sollievo alla martoriata popolazione kosovara di Pristina. Il progetto si è risolto in una generosa raccolta di generi di prima necessità: mezza tonnellata di pasta, un quintale di farina di mais, un bancale di passata di pomodoro e qualche chilo di formaggi e salumi.
Messa in moto la macchina della solidarietà, con base a Sale Marasino, tra la palestra e un capannone della zona industriale, venti giorni fa è iniziata la raccolta che ha visto l’arrivo di merce da tutti i paesi del lago, fino a raggiungere la quantità di sette bancali che questa mattina, alle 4, sono partiti con destinazione Bari, da dove viaggeranno su due camion prima verso Durazzo e da lì raggiungeranno la capitale del Kosovo.
Domenica, a mezzogiorno, nella chiesetta dei Disciplini di Sale, è stato organizzato un momento di testimonianza e convivio per salutare la partenza dei nostri Carabinieri, il capitano Gabriele Porta e gli appuntati scelti Corrado D’Altocolle e Stefano Gastaldo della cellula Cimic del reggimento dei Cc di stanza a Pristina. Al saluto erano presenti anche il presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini, l’assessore alla Protezione civile della provincia di Brescia Fabio Mandelli e il sindaco di Sale Marasino Claudio Bonissoni.
L’importanza dell’operazione “Sebino for Kosovo” è emersa appieno dalle parole del capitano Porta che ha illustrato la  difficile situazione in cui versa la popolazione kosovara, colpita da un tasso di disoccupazione vicino all’80% e bisognosa soprattutto di cibo. Una parte della merce raccolta sarà distribuita ad associazioni, istituti e suore che cooperano con la Caritas, ma il grosso verrà dato direttamente alle famiglie più disagiate che verranno segnalate dalle istituzioni.

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