Brescia, cambiare stile di vita “Di sana pianta”

Le associazioni Officina del Vivere e Esa (Educazione alla Salute Attiva), con il patrocinio del Comune di Brescia, promuovono un progetto per la corretta alimentazione.

Più informazioni su

(p.f.) “Una mela al giorno toglie il medico di torno”, dice un vecchio detto. Le associazioni Officina del Vivere e Esa (Educazione alla Salute Attiva) hanno preso in parola il vecchio adagio e, con il patrocinio del Comune di Brescia promuovono “Di sana pianta”, un progetto per valorizzare la corretta alimentazione come stile di vita.
“Qualcuno diceva che siamo quello che mangiamo”, ha spiegato il sindaco Adriano Paroli, “del resto sappiamo che lo stile di vita è determinante per il benessere. E’ da una corretta alimentazione che passa la prevenzione delle propria salute”. Il primo passo del progetto è un ciclo di conferenze, per diffondere informazioni medico-nutrizioniste e ad accrescere una buona conoscenza alimentare, seguendo semplici regole.
“Ad esempio”, ha spiegato la responsabile di Officine del Vivere Enrica Bortolazzi, “è attestato che i prodotti raffinati, come lo zucchero bianco, siano dannosi. Noi vogliamo promuovere una maggiore coscienza sull’importanza di una corretta alimentazione, grazie agli interventi di esperti e la presenza di chef che daranno prove dimostrative di come si possa cucinare in modo sano”.
Le serate si svolgeranno da gennaio a giugno a Castello Malvezzi, a Brescia. Il primo appuntamento è il 31 gennaio alle  19,30 con Franco Berrino, oncologo che dal 1975 lavora all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Nella serata del 31, Berrino interverrà sul tema “Lo stile di vita, risorsa sostenibile, a noi la scelta”, a cui seguirà un buffet salutista (costo complessivo 30 euro, per info e prenotazioni 030-2004224 o info@castellomalvezzi.it). “La nostra partecipazione a questo progetto”, ha aggiunto Nini Ferrari, presidente di Esa, “parte da un primo dato di fatto, ovvero che nell’ultimo decennio l’età delle donne colpite da tumore mammario si è abbassato. Vero è, però, che con una diagnosi precoce, la probabilità di vita raggiunge livelli elevati, quasi il 95%. Da qui, nasce l’esigenza di informare, sensibilizzare ed educare le donne alla cura della propria salute e prevenzione”.
E, nella prevenzione, rientra proprio la corretta alimentazione. Il ciclo di conferenze è in realtà il primo step di un percorso più ambizioso. Obiettivo è infatti creare, sempre al Malvezzi,  un punto di riferimento per il bio-brunch. “Vorremmo lanciare”, ha concluso Bortolazzi, “una ristorazione Malvezzi bio-friendly, realizzando un’area apposita dove, a prezzi contenuti, si potrà scegliere tra diversi menù bio a km0, con piatti row-food, ovvero di cucina crudista, in modo da mantenere intatte le caratteristiche organolettiche e nutritive naturali”. Fornitori di questo bio-point saranno i 200 produttori che aderiscono all’associazione bresciana La Buona Terra.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.