Palazzo Lombardia, un manifesto per la Urru

Il rapimento della cooperante sarda risale allo scorso 22 ottobre in Algeria. E' stata portata via assieme a due volontari spagnoli da miliziani islamici armati.

Più informazioni su

(red.) Il prossimo 22 marzo compirà 30 anni. “Rossella Urru”, ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, esponendo il doppio manifesto con foto a Palazzo Lombardia, “deve tornare libera al più presto”.
Accanto al presidente l’assessore al Commercio, Turismo, Servizi, Stefano Maullu, l’assessore all’Istruzione, Formazione e Cultura, Valentina Aprea, e il sottosegretario Politiche dei tempi e Tutela dei consumatori, Monica Guarischi.
In corrispondenza dell’ingresso N2 della sede regionale resteranno esposti i due manifesti che chiedono la liberazione della cooperante italiana. “Sarda di origine, Rossella Urru”, ha spiegato Formigoni, “ha già dedicato un periodo intenso della propria vita al servizio
degli altri. E’ stata rapita in Africa mentre prestava assistenza a un campo di profughi nel sud dell’Algeria. Il doppio manifesto di Regione Lombardia è un gesto di solidarietà e ricordo: mi auguro che tutte le istituzioni italiane vogliano seguire questo esempio come molte hanno già fatto, esponendo un manifesto.
“Ricordare”, ha continuato, “le vicende dei nostri connazionali ingiustamente rapiti come Rossella o detenuti come i due marò in India
significa ravvivare il nostro spirito nazionale ed esprimere vicinanza alle famiglie”.
“A questa cooperante”, ha aggiunto Maullu, “vogliamo dedicare questa iniziativa della Lombardia, affinché anche dalla nostra Regione si levi un appello per la sua liberazione immediata. Anche la Lombardia attende il rilascio immediato di Rossella, assieme a tutta la Sardegna e al resto d’Italia”.
Il rapimento di Rossella Urru risale allo scorso 22 ottobre assieme a due volontari spagnoli da parte di miliziani islamici armati: nativa di Samugheo, in provincia di Oristano, la giovane è laureata in cooperazione internazionale, regolazione e tutela dei diritti e dei beni
etno-culturali all’università di Bologna. Rossella lavora per l’ong Cisp, nata nel 1983, acronimo di Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.