La sicurezza stradale si impara all’asilo

Un progetto nazionale della Polizia stradale, "Icarus", attivato anche in una scuola dell'infanzia di Brescia. "La prevenzione è una mentalità che si acquisice fin da piccoli".

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(red.) Non si è mai troppo piccoli per imparare e conoscere la sicurezza stradale. “La legalità e il rispetto del bene comune passano da una mentalità che si acquisisce da bambini”.
Lo ha detto Maria Luisa Pellizzari, dall’inizio dell’anno al comando della Polizia Stradale, a margine della conferenza stampa di presentazione di ‘La Vita che Corre’, la miniserie in due puntate (in onda lunedì e martedì su Rai1) con Enzo De Caro, Flavio Parenti, Barbara De Rossi, che fa riflettere su una piaga del nostro tempo le cui cifre sono ogni volta sconvolgenti.
Pellizzari è la prima donna a ricoprire questo importante ruolo all’interno del Servizio Polizia Stradale. Laureata in Giurisprudenza all’università di Padova, negli anni Ottanta ottiene l’abilitazione per l’esercizio della professione forense ed entra in Polizia vincendo il concorso per Vice Commissario.
Incarico che negli anni ’80-’90 la porta nei vari uffici di polizia, operativi e di prima linea nel contrasto al crimine. Da ultimo, Pellizzari si ètrovata ad affrontare la protesta dei ‘forconi’ e lo sciopero dei Tir.
Non solo. Per lei, direttore fresco di nomina, anche la responsabilità di Viabilità Italia, il centro nazionale che coordina le crisi di circolazione stradale. Un tavolo dove siedono tutti i soggetti che hanno compiti e responsabilità (forze di polizia, Vigili del fuoco, Protezione civile, Anas, Ivca, concessionari autostradali, Ferrovie, Ministero delle Infrastrutture, Anci e Upi).
Degli incidenti stradali spiega che ”sono in Italia la prima causa di morte tra i giovani al di sotto dei 30 anni ed è dunque proprio su di loro che bisogna puntare. Va detto che il trend degli incidenti è positivo, l’Italia è tra i paesi più virtuosi in Europa, con un 8,7% in meno rispetto al 2010.
Diminuiti i morti del 10,6% e i feriti del 7,9%. Decisivo è stato sicuramente il potenziamento dell’attività di controllo della velocità media attraverso il Tutor. La Polizia Stradale ha incrementato del 43,1% le ore di controllo”. Ma, ha rilevato il direttore della Polstrada, ”occorre fare molto di più, a cominciare dall’educazione stradale per i più piccoli. Nel corso degli anni sono state sviluppate sinergie con soggetti nazionali e internazionali. L’Europa ci ha dato nuovi obiettivi e noi lavoriamo moltissimo sulla prevenzione”.
Prevenzione che, negli ultimi tempi, è passata per l’attività di informazione e di educazione stradale ”con la conclusione nel 2011 del progetto Icarus (Inter cultural approaches for road users safety) , cofinanziato per 30 mesi di lavoro dalla Commissione europea e che ha visto la Polizia Stradale italiana capofila rispetto ad altri 13 Paesi dell’Unione.
“Quest’anno”, ha concluso Pellizzari, “partiremo con sei scuole dell’infanzia (Brescia, Salerno, Crotone, Taranto, Matera e Roma) e con gli studenti universitari di Roma, Milano, Catania, Bari, Cagliari,Firenze, Campobasso, Chieti e Trieste”.

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