Gli studenti bresciani vanno a scuola di legalità

Tornano gli incontri promossi da Ust e comando provinciale dei carabinieri, promossi in 50 istituti, per un totale di 5mila ragazzi. C'è anche un concorso. Adesioni aperte.

(p.f.) La legalità sale in cattedra. Parte per il secondo anno l’iniziativa per le scuole “Insieme per la legalità”, promossa da Ufficio scolastico territoriale e Comando provinciale dei carabinieri.
Lo scorso anno, i carabinieri avevano incontrato 6.400 studenti in 69 appuntamenti, durante i quali avevano parlato di legalità e del lavoro dell’Arma. Quattro scolaresche avevano anche visitato i reparti dei carabinieri. “L’educazione alla legalità”, spiega il maggiore Dionisio De Masi, “produce effetti sul lungo periodo, ma non solo. Lo dimostra il fatto che proprio alcuni ragazzi che avevamo incontrato a scuola sono venuti poi a denunciare un loro compagno che estorceva denaro. E’ un segno importante, vuol dire che queste lezioni lasciano qualcosa ed educano i giovani alla legalità”.
Per quest’anno, sono già stati fissati incontri con 50 istituti, per un totale di 5mila studenti, ma le adesioni sono ancora aperte. “La scuola”, ha commentato il comandante Marco Turchi, “è luogo naturale di formazione alla convivenza civile, di promozione della cultura della legalità, del rispetto e della responsabilità personale e sociale. Nasce quindi naturale l’interesse dell’Arma dei carabinieri verso le nuove generazioni di studenti che si preparano a costruire la società di domani”.
Agli studenti di scuole elementari, medie e superiori che seguiranno le lezioni è destinato anche un concorso. I ragazzi dovranno rappresentare un messaggio di legalità realizzando uno spot pubblicitario, un video clip, un cortometraggio o una serie di scatti fotografici. I lavori dovranno essere salvati su un dvd e consegnati all’Ust in via Sant’Antonio entro il 10 maggio 2012.
Una giuria, composta da esperti e rappresentanti degli enti promotori, valuterà i lavori e individuerà i vincitori, che saranno premiati a inizio giugno, durante la festa dell’Arma. “Abbiamo pensato di chiedere agli studenti”, ha concluso Maria Rosa Raimondi, dirigente Ust, “di declinare i temi della legalità con i linguaggi che sono più vicini alle giovani generazioni. In questo modo non solo si stimola l’attenzione degli studenti verso i temi trattati, ma educhiamo anche i ragazzi a utilizzare i moderni strumenti di comunicazione per trasmettere cultura”.

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