Fiaccolata per don Marco Baresi

L'hanno organizzata Comitato Liberi nella verità, freeDon!, ex-alunni, parenti e amici a sostegno del prete condannato per pedofilia. Il vescovo Luciano Monari si astiene.

(red.) Una fiaccolata a sostegno di don Marco Baresi, ex vicedirettore del Seminario Vescovile di Brescia, arrestato per di pedofilia e abusi sessuali nei confronti di un giovane seminarista minorenne e di detenzione di materiale pedopornografico il 26 novembre 2007 e condannato a sette anni e mezzo, sentenza confermata anche in Appello nel giugno del 2010.
Gli avvocati difensori del sacerdote, Stefano Lojacono e Luigi Frattini, hanno presentato ricorso in Cassazione e hanno ottenuto la ripetizione del processo in una diversa sezione della Corte d’appello di Brescia, ma solamente per i fatti contestati successivi a dicembre 2004.
La manifestazione a sostegno del prete è in programma il prossimo 4 ottobre ed è promossa dal Comitato Liberi nella verità, freeDON!, ex-Alunni, Parenti e Amici.
Il programma prevede alle 20 il raduno davanti alla stazione di Brescia e, alle 20,30 il corteo che si muoverà verso piazza Loggia dove, alle 21,30 si svolgerà una raccolta firme per chiedere la revisione del processo.
In merito alla fiaccolata, il vescovo di Brescia Luciano Monari, in una nota, ha precisato la sua posizione. Il vescovo si era già espresso in occasione della condanna del sacerdote, con una lettera ai sacerdoti in cui esprimeva il proprio dolroe per la vicenda.
Nella sua nota Monari afferma che “per il 4 ottobre gli amici di don Marco Baresi hanno organizzato una fiaccolata che vuole esprimere vicinanza e fiducia in lui. Può essere naturale domandarsi quale sia la posizione del Vescovo. Sono molto contento che gli amici di Marco gli manifestino una stima intatta. Sono, infatti, convinto, e l’ho anche scritto, che Marco sia innocente. Forte di questa certezza morale considero mio dovere astenermi da qualsiasi comportamento che sia o possa sembrare un’indebita pressione sulla magistratura. Ritengo, pertanto, sia bene che io eviti ogni forma di presenza che possa essere interpretata in modo scorretto e, quindi, anche solo in ipotesi, nuocergli”.

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