Edilizia, il futuro di Brescia? Parola chiave “rigenerazione”

A Campo Marte la 75esima assemblea di Anche Brescia (Associazione nazionale costruttori edili). Focus sulla alleanza pubblico-privato per le sfide future sul territorio.

Brescia. Si è svolta lunedì 9 maggio a Campo Marte a Brescia la 75esima assemblea di Ance (Associazione nazionale costruttori edili) guidata dal presidente Massimo Angelo Deldossi.
Presenti anche il sindaco Emilio Del Bono, l’assessore all’Urbanistica Michela Tiboni, il presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi e il vice Guido Galperti, l’assessore regionale alla Casa Alessandro Mattinzoli, il presidente dell’Ordine degli ingegneri Carlo Fusari, i presidenti di Aib Franco Gussalli Beretta, Stefano Molgora dell’Ordine degli architetti , Marco Patuano di A2A, Giuseppe Zipponi, presidente del Collegio geometri.
La sfida lanciata dall’assemblea è quella, in vista dei fondi destinati al settore edilizio dal Pnrr, di ridisegnare il profilo urbanistico della città, in un progetto condiviso tra pubblico e privato.

La parola chiave per il futuro è “rigenerazione”, ma è stato sottolineato che, per poter utilizzare “presto e bene” le risorse pubbliche serve snellire la burocrazia.
Il vicepresidente in Broletto, Galperti, ha evidenziato come il Piano territoriale regionale del 2019 impone di ridurre del 25% il consumo di suolo, mentre  il presidente degli industriali bresciani, Franco Gussalli Beretta, ha evidenziato come industria e rigenerazione urbana siano strettamente legate.
Patuano (A2A) ha sottolineato la necessità del potenziamento delle reti elettriche, idriche e del gas, mentre l’assessore in Loggia Tiboni ha richiamato allo scopo il progetto «Un filo naturale», impostato sulla transizione climatica, così come «Scuola al centro del futuro», programma  finanziato dal Pirellone che porterà alla realizzazione, nella zona sud-est della città di un modello di edilizia scolastica basata sulla rigenerazione di edifici esistenti.

Visioni e progettualità che, tuttavia, come è stato evidenziato nel report «Brescia next 2020>2050. Dinamiche e potenzialità di uno scenario complesso» illustrato dal direttore di Cresme, Lorenzo Bellicini, presenta diverse criticità: se il lavoro non manca, mancano tuttavia gli addetti.
Il dato relativo ad aprile 2022 indica che il fabbisogno di manodopera per le aziende del settore edile è rimasto “scoperto” di 4.600 posti, il 44% delle richieste. Una problematica che pone il focus sulla attrattività di Brescia.
Il 2021 si è chiuso con performance positive, segnando una crescita del 15,7% rispetto al precedente, segnato pesantemente dalla pandemia e dal lockdown. Le prospettive per l’anno in corso tengono conto della guerra in Ucraina, dei seguenti rincari sulle materie prime e di quelli energetici che costituiscono una pesante ipoteca sul settore edile.

 

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