Dalla Germani alla Panizza 1914, bresciane al nuovo ponte di Genova

Da domani la ditta di autotrasporti muoverà sul posto i propri camion per eseguire il collaudo dell'intera opera.

(red.) A partire da domani mattina, domenica 19 luglio, per poco meno di una settimana si potrà respirare anche quel senso di orgoglio bresciano nel momento in cui inizieranno i lavori di collaudo del nuovo ponte di Genova dopo il dramma del 14 agosto del 2018 quando il crollo del viadotto Morandi uccise 43 persone. Ad occuparsi del collaudo, quindi a verificare la stabilità del ponte ricostruito a tempo di record, sarà l’azienda bresciana di San Zeno Naviglio Germani. La stessa ditta, che come scrive il Giornale di Brescia si occuperà del collaudo, aveva già lavorato per il cantiere del nuovo ponte nel momento in cui si era occupata di raccogliere i detriti dopo il crollo del viadotto.

E domani di prima mattina sul posto arriveranno le prime decine di camion firmati Germani e carichi di sabbia. Una situazione tra l’altro che non si vede tutti i giorni, visto che è raro che una sola azienda si occupi di testare la stabilità di un’opera. Tra domani e i prossimi giorni si arriverà a 67 camion in contemporanea sul ponte di Genova e per un peso totale di oltre 30 mila tonnellate per muoversi lungo il poco più di un chilometro del viadotto. E le immagini del collaudo “bresciano” faranno sicuramente il giro d’Italia, ma anche a livello internazionale visto l’interesse che riscuoterà dopo la tragedia di due anni fa.

Ma bisogna anche sottolineare che la Germani non è l’unica impresa bresciana che opera sul cantiere genovese. Anzi, nel corso delle settimane hanno lavorato anche la Camozzi, la Cmm Rizzi di Vezza d’Oglio, la Brixia Cantieri di Artogne e la Skyrope di Brescia. A queste si aggiunge anche la Panizza 1914 che è stata impegnata nella realizzazione di un complesso sistema idraulico di raccolta delle acque piovane e di eventuali liquidi persi dai mezzi pesanti sull’asfalto. Tutto è stato costruito e allestito in una serie di tubazioni e impianti all’interno del ponte, non visibile all’esterno, ma dalla funzione fondamentale. Oltre 300 aziende hanno partecipato a questo “miracolo” realizzando il nuovo ponte a tempo di record e di cui ottanta imprese lombarde.

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