Nuovo stadio Brescia, incontri con australiani

Ieri operatori stranieri hanno incontrato il presidente Cellino e il sindaco Del Bono. Ancora contatti preliminari. L'idea di una struttura sempre aperta.

(red.) Ieri, venerdì 28 settembre, è stata un’altra giornata di interlocuzione e di incontri intorno alla realizzazione del nuovo stadio di calcio del Brescia al Rigamonti. In città, infatti, sono arrivati alcuni degli otto professionisti australiani che dicono di voler investire su Brescia per costruire un impianto che non sia utile solo per il calcio, ma una vera e propria opera urbanistica. Per questo motivo hanno incontrato prima il presidente delle rondinelle Massimo Cellino e poi il sindaco Emilio Del Bono. Ma al momento si è ancora ai primi contatti. La volontà degli imprenditori stranieri è di realizzare una struttura da 25 mila posti, con tanto di tetto retrattile e ispirato al museo Guggenheim. In ogni caso, nell’arco di dieci giorni ci sarà un altro incontro per iniziare a definire, se così sarà, i primi accordi sull’operazione.

Il nodo della questione riguarda le aree da destinare allo stadio, visto che i 6 mila metri quadrati previsti dal Pgt non sarebbero sufficienti. D’altro canto, la Loggia potrebbe rendersi disponibile a cederne altri e gli australiani pronti a intervenire lungo il percorso della metropolitana. La scelta degli operatori stranieri è quella di un impianto aperto tutti i giorni, con cinema, albergo, una casa di riposo e un campus universitario. E magari spostare a Brescia le loro società australiane attualmente in Gran Bretagna e per il dopo Brexit. Non a caso Brescia è raggiungibile e collegabile a Milano, al lago di Garda e a vari aeroporti vicini, quindi una posizione strategica. Pare che gli australiani siano ottimisti e si dicono pronti anche a collaborare con imprenditori italiani investendo risorse. E sull’operazione-stadio il primo cittadino ha annunciato che arriverà una decisione entro Natale.

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