Tav, “costi da dimezzare per avere benefici“

L'analisi di un esperto parla di forte squilibrio tra investimenti e ricadute collettive. E dalle colline moreniche continuano a puntare su linea storica.

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(red.) Entro la fine dell’autunno 2017 il ministero delle Infrastrutture e Trasporti intende aprire i cantieri per la realizzazione dei binari ad alta velocità sull’asse Brescia-Verona. E in seguito si punterà verso Padova. Da tempo, però, l’opera viene contestata soprattutto dal lago di Garda, perché penalizzerebbe diversi terreni e vigneti dove si produce olio e vino e viene ritenuta inutile. A questo si aggiunge il fatto che sono in corso un ricorso al Consiglio di Stato da parte di associazioni e comitati che chiedono modifiche al progetto (discussione tra dicembre e gennaio) e un esposto alla Corte dei Conti proprio sui costi dell’opera.

Su questo fronte arriva anche l’analisi di un tecnico, l’esperto Marco Ponti che ha lavorato come consulente con diversi ministri e che ha presentato martedì 19 settembre a Roma. Secondo il professionista, di cui scrive Bresciaoggi, il progetto della tav Brescia-Padova (dal costo previsto di 8 miliardi di euro) non sarebbe fattibile dal punto di vista economico e soprattutto non sarebbe equilibrato nel rapporto tra costi e benefici collettivi. Per rientrare nei ranghi, secondo il tecnico, dovrebbe costare la metà.

E’ da precisare che si tratta di un’analisi indipendente, visto che l’ultima istituzionale risale al 2003. Così il tecnico ritiene che sia meglio procedere in modo più graduale nei cantieri, oppure potenziando la linea storica esistente. Su quest’ultima versione è incentrata anche il rapporto del Comitato del parco delle colline moreniche, di cui scrive ancora il quotidiano, dove si spiega che non servirebbe andare così veloci da Milano a Brescia e fino a Verona e Venezia.

E soprattutto la nuova infrastruttura non sarebbe molto diversa nei tempi di percorrenza rispetto a quanto si potrebbe fare sulla linea storica. Tradotto, con le nuove tecnologie i binari già esistenti potrebbero consentire velocità fino ai 250 km orari (come la tav) e avere spazio per altri treni. Coprendo anche le fermate turistiche gardesane non coperte in previsione dalla tav. Quindi il comitato si chiede a cosa servano nuovi lavori per 8 miliardi di euro.

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