Garda, arrivano 100 milioni per il depuratore

Pubblicato decreto che libera la prima parte delle risorse per la nuova infrastruttura. Entro il 2020 è previsto l'inizio dei lavori. Da decidere il paese.

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(red.) Sul lago di Garda sono in arrivo i 100 milioni di euro già liberati dal Cipe per realizzare il depuratore. Lo hanno annunciato i parlamentari bresciani Mariastella Gelmini (Forza Italia) e Guido Galperti (Pd) insieme ai colleghi veronesi. Si tratta delle istituzioni che hanno raccolto le richieste dell’associazione temporanea di scopo dei comuni gardesani e si sono rivolte al Governo. L’importo totale dell’opera è di 220 milioni di euro e nel frattempo sono confermati i 100 milioni.

Il progetto preliminare è già stato approvato e quindi può iniziare il percorso burocratico per aprire i lavori, il cui inizio è previsto entro il 2020. Ma resta ancora da definire la località dove allestire l’impianto (resta la pista di Visano, che però non è contenta) e la ricerca degli altri 120 milioni per completare l’infrastruttura. Queste risorse, secondo Galperti, potrebbero arrivare dalle regioni Lombardia e Veneto, dalla Provincia autonoma di Trento e dalle bollette degli utenti d’intesa con gli ambiti territoriali ottimali di Brescia e Verona e dei gestori. Prima della fine della legislatura potrebbe arrivare l’accordo quadro finale.

Ma sul Benaco e sempre sul fronte della depurazione restano altri nodi. Per esempio, la separazione del collettamento e depurazione della sponda bresciana da quella veronese e puntando su Visano (forse) per la prima e il potenziamento a Peschiera per la seconda. Poi la rimozione delle condotte sotto il lago, degradate e in una zona a rischio sismico e la cancellazione degli scarichi a lago. Le tubature dovrebbero essere costruite sotto le strade.

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