Garda, depuratore sarà costruito a Visano

E' la soluzione espressa dal presidente della Provincia Mottinelli, anche dopo il "no" di Lonato. Ora i nodi da risolvere: dal contenzioso ai finanziamenti.

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(red.) Torna al centro dei riflettori la depurazione del lago di Garda. Nelle ore precedenti al 9 marzo, infatti, il presidente della Provincia di Brescia Pier Luigi Mottinelli ha sottolineato che l’area dove costruire l’impianto sarà a Visano. Al depuratore dovranno confluire tutti i reflui civili della sponda bresciana del Benaco, ad eccezione di Desenzano e Sirmione. Quindi, la strada sembra essere tracciata alla luce anche di quanto avvenuto nei giorni precedenti in consiglio comunale a Lonato. Il paese gardesano, infatti, era stato inquadrato come luogo per allestire l’impianto, ma sindaco e cittadini hanno manifestato e ribadito la loro contrarietà.

Dall’altra parte il presidente Mottinelli ha sottolineato come a Visano ci sia già un impianto, anche se destinato agli scarti zootecnici. Il Broletto, quindi, ha deciso dove piazzare il macchinario sulla depurazione del Garda, ma restano alcuni nodi da risolvere. Per esempio, il fatto che lo stesso primo cittadino di Visano e i residenti si dicono contrari a ospitare l’opera. Ma Mottinelli parla di un’operazione di dialogo e convincimento che alla fine porterà a far dire di “sì”. L’altra questione riguarda il risarcimento da 71 milioni di euro che la Vstr, società proprietaria dell’attuale impianto in disuso da quattordici anni, ha chiesto alla Provincia.

Prima per il sequestro e poi per il mancato utilizzo, quindi senza fornire utili alla stessa società. Infine, il problema dei finanziamenti. Il depuratore a Visano costerebbe 220 milioni di euro, di cui il Cipe ne mette a disposizione 130. Per le risorse mancanti, il Broletto confida nel fare sistema tra Comunità del Garda, nelle Province di Brescia, Verona e Trento e nelle tre Regioni, oltre al rapporto con i parlamentari bresciani. Si punta alla Banca Europea degli Investimenti con cui farsi finanziare l’opera per poi estinguere il debito tramite i canoni delle bollette. E ci sono delle date: progettazione finale entro il 2018 e inizio dei lavori nel 2019. Anche perché altrimenti si rischia una maxi multa dall’Unione Europea.

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